Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 18:53.
L'ultima modifica è del 20 settembre 2011 alle ore 15:53.

My24
Il gip di Napoli si dichiara incompetente sul caso Tarantini: sulla scarcerazione decida RomaIl gip di Napoli si dichiara incompetente sul caso Tarantini: sulla scarcerazione decida Roma

Va trasferita trasferita per competenza territoriale alla Procura di Roma l'inchiesta di Napoli sul presunto ricatto ai danni di Silvio Berlusconi che sarebbe stato organizzato dal direttore dell'Avanti! Valter Lavitola, e dall'imprenditore barese, Giampaolo Tarantini. Lo ha stabilito con ordinanza il Gip di Napoli, Amelia Primavera, chiamata a decidere sull'istanza di carcerazione presentata dal difensore di Tarantini, Alessandro Diddi.

Il Gip ha disposto il trasferimento degli atti a Roma dichiarandosi non competente a decidere sull'istanza di scarcerazione. La procura di Napoli dovrà adesso inviare le carte ai colleghi di Roma, i quali, entro 20 giorni, dovranno poi decidere se confermare o meno le misure cautelari disposte dai pm campani.

«Siamo particolarmente soddisfatti - ha commentato Diddi - perché subito dopo l'esecuzione dell'ordinanza cautelare per Tarantini abbiamo immediatamente sollevato l'eccezione di competenza territoriale. Avevamo visto giusto. Dopo 19 giorni il gip ha utilizzato le nostre stesse argomentazioni come base di partenza per motivare il trasferimento degli atti a Roma. Noi avevamo sostenuto che dalle intercettazioni telefoniche emergeva inevitabilmente la competenza di indagare della procura di Roma».

La decisione del giudice si fonda sull'articolo 22 del codice di procedura penale, incompetenza dichiarata, e crea i presupposti perché i pm che indagano sulla presunta estorsione al premier non possano più convocare Silvio Berlusconi come testimone, né optare, in caso di diniego, l'accompagnamento coatto, elemento dell'inchiesta su cui si era aperto un nuovo fronte tra magistratura e presidente del Consiglio.

La notizia è in qualche modo giunta inaspettata. Il giudice che oggi si dichiara incompetente a decidere sull'istanza degli avvocati di Tarantini, è, peraltro, lo stesso gip che ha accolto le richieste di arresto della procura di Napoli. Fonti giudiziarie riferiscono all'agenzia Velino «che il gip ha attentamente letto alcuni nuovi atti dell'inchiesta, in particolare il memoriale di Berlusconi, convincendosi dunque delle argomentazioni secondo cui roma è competente a indagare» sulla presunta estorsione al premier. Una decisione che crea scompiglio in procura a Napoli, dove si sarebbe scatenato un tam tam di telefonate tra gli uffici competenti: quello del procuratore capo Lepore, dell'aggiunto Francesco Greco e dei tre sostituti Piscitelli, Curcio e Woodcock.

La procura di Napoli trasmetterà all'Autorità giudiziaria romana gli atti relativi all'inchiesta sul presunto ricatto ai danni di Silvio Berlusconi. Ciò «in conformità» a quanto deciso oggi dal gip di Napoli. Lo ha reso noto, nel tardo pomeriggio, il procuratore Lepore.

Il procuratore Laudati indagato a Lecce, tre ipotesi di reato
Su un altro versante, quello dell'inchiesta di Bari sul giro di escort orchestrato da Gianpaolo Tarantini, sono tre le ipotesi di reato per le quali il procuratore capo di Bari, Antonio Laudati, è indagato dai pm Lecce: all'ex capo degli affari penali del ministero della Giustizia, oltre all'abuso d'ufficio e al favoreggiamento per il presunto tentativo di rallentare la chiusura delle indagini sulle escort portate da Tarantini nelle residenze del premier Silvio Berlusconi, verrebbe contestata anche la tentata violenza privata. Ipotesi quest'ultima che - secondo quanto si è appreso - sarebbe da riferirsi ai danni di Giuseppe Scelsi, l'ex pm di Bari che con un esposto al Csm ha denunciato irregolarità da parte di Laudati nella gestione del fascicolo escort.

Scelsi è stato ascoltato ieri dalla prima commissione del Csm, competente al trasferimento d'ufficio dei magistrati per incompatibilità ambientale. Laudati, secondo quanto dichiarato da Scelsi, avrebbe avviato un'indagine parallela - condotta da militari della Guardia di finanza - sull'inchiesta che il suo sostituto stava conducendo sulle escort che Tarantini aveva portato nelle residenze private del premier. Giovedì sarà invece la volta di Laudati fare dichiarazioni spontanee a Palazzo dei Marescialli. In teoria il procuratore capo di Bari potrebbe anche non presentarsi, tenuto conto dell'inchiesta penale a suo carico avviata dalla procura di Lecce. Ma, al momento, la sua presenza verrebbe data per confermata.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi