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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2011 alle ore 16:16.

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(Afp)(Afp)

Edith Piaf cantava "No, je ne regrette rien" e questa sera a Marc Lievrement, commissario tecnico della nazionale francese di rugby, la canzone deve essere tornata tante volte alla mente. Quando ha difeso la scelta di schierare Morgan Parra come mediano di apertura invece che come mediano di mischia: «Ha fatto un buon match», e quando ha dichiarato che la formazione messa in campo per giocare contro la Nuova Zelanda ai mondiali di rugby «era la migliore possibile».

Un'idea che ha trovato in pochi d'accordo, soprattutto sul fronte dei padroni di casa che, per giorni, si sono interrogati sulle scelte tecniche dei Blues. Non è mai facile commentare una sconfitta per 37 a 17, con cinque mete subite, specialmente quando si ha l'aspirazione di poter ambire al titolo di campione del mondo, però Lievremont ha mostrato irritazione a più di una domanda ed è apparso sulla difensiva fin dalla prima risposta.

«Abbiamo lasciato troppo presto che la Nuova Zelanda prendesse il controllo», ha affermato, sostenendo che comunque «ci sono state delle cose positive», e dicendosi particolarmente «soddisfatto dell'ultimo quarto d'ora», anche se ormai il punteggio era troppo sbilanciato in favore degli All Blacks. La domanda che ha disturbato di più l'allenatore transalpino è stata quella sugli obiettivi della squadra, se pensa ancora di poter aspirare alla vittoria finale. «Il nostro obiettivo è la qualificazione», ha replicato piccato il ct, precisando che «dobbiamo recuperare presto per la prossima partita contro Tonga perché la qualificazione non è assicurata».

È una situazione scomoda quella di Lievremont, già sicuro di aver perso la panchina francese in favore di Philippe Saint-André, che dopo la conferenza stampa è andato a sfogarsi, magari cercando consigli o conforto, da Jacques Brunel, commentatore ai mondiali per la televisione francese e prossimo commissario tecnico dell'Italia. Di tutt'altro tenore le parole degli All Blacks, che hanno avuto anche il tempo di fare i complimenti agli avversari per «aver giocato bene i primi dieci minuti e per aver messo loro pressione», come detto dal ct kiwi Graham Henry. Oltre alla vittoria i Tuttineri hanno avuto un secondo motivo per festeggiare.

Il capitano Richie McCaw ha raggiunto con la partita contro la Francia all'Eden Park di Auckland la centesima presenza in nazionale, primo nella storia della Nuova Zelanda a tagliare questo traguardo. Per lui discorso al limite delle lacrime dopo il fischio finale e grande soddisfazione. «Sono orgoglioso di questa performance di cui avrò un ricordo eccezionale. Posso dire di essere felice», ha affermato il flanker kiwi, aggiungendo che gli ultimi giorni per lui "sono stati fantastici" per tutti i festeggiamenti e i complimenti ricevuti.

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