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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2011 alle ore 16:25.

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Il decreto sviluppo dovrà attendere ancora 15 giorni, giusto il tempo perché la neonata commissione partito-gruppo, sorta in seno al Pdl, consegni le sue proposte a Silvio Berlusconi, Gianni Letta e Giulio Tremonti. E ancora avanti tutta sulle intercettazioni che ripartiranno alla Camera la prossima settimana, mentre il primo voto sulla riforma costituzionale arriverà al Senato entro 40 giorni. È quanto è emerso dal vertice di maggioranza convocato dal premier a Palazzo Grazioli.

Berlusconi: ora accelerare su riforme e legge elettorale
La maggioranza fissa quindi la road map delle prossime settimane. Con il premier Silvio Berlusconi intenzionato ad accelerare poi sulle riforme istituzionali e subito dopo a mettere in cantiere anche il riassetto della legge elettorale. Il Cavaliere ribadisce così i nuovi obiettivi. Ma, nei prossimi «diciotto mesi», la maggioranza dovrà portare a termine anche la delega fiscale e assistenziale. Resta, poi, il nodo di Bankitalia per il quale Berlusconi ha chiesto di far presto e ha convocato un vertice la prossima settimana per arrivare a «un accordo politico».

Slitta il decreto sviluppo. Pdl: al via commissione partito-gruppo
Intanto,però, dalla riunione di oggi arriva un allungamento dei tempi del varo del decreto sviluppo dopo che ieri, ai microfoni di Radio anch'io, il ministro Maurizio Sacconi aveva annunciato che il provvedimento sarebbe stato pronto entro la prossima settimana. Occorreranno, invece, quindici giorni per il via libera, come spiega Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, al termine del vertice di maggioranza. «È nata la commissione partito-gruppo che metterà a punto le proposte del Pdl», annuncia il parlamentare. Proposte che arriveranno poi all'attenzione del premier e del ministro dell'Economia.

Lupi: intercettazioni la prossima settimana alla Camera
La prossima settimana, poi, ricorda sempre Lupi, riparte alla Camera il Ddl intercettazioni su cui la maggioranza vuole tentare uno sprint. Il testo tornerà all'esame di Montecitorio mercoledì prossimo quando si terrà la votazione delle questioni pregiudiziali di costituzionalità, come ha annunciato oggi il presidente di turno della Camera, Rosy Bindi. Avanti, poi, anche sulla riforma costituzionale con l'obiettivo di arrivare al primo sì di Palazzo Madama entro 40 giorni.

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