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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 20:50.
L'ultima modifica è del 30 settembre 2011 alle ore 16:41.

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4) INFRASTRUTTURE AL COLLASSO. Atene ha due grandi aeree economiche di eccellenza: il turismo e i noli marittimi che rappresentano rispettivamente il 20% del Pil. Ma questi settori hanno perso nel tempo competitività al punto che per rilanciare il secondo molo del Porto del Pireo, quello dei containers, hanno dovuto chiamare i cinesi della Cosco con un contratto trentennale. La Cosco ha costruito nuove infrastrutture, sta pensando a rimodernare i collegamenti ferroviari (oggi tutto viaggia su gomma) e ha rilanciato l'attività del porto greco. In Italia incvece gli investimenti straneri non arrivano.

Secondo Daniel Gros, presidente del Ceps, le riforme strutturali sono un passo obbligato anche per l'Italia ma mi ha particolarmente colpito il fatto che nell'ultima classifica del Wef sulla Global Competiveness Report 2010-2011 l'indice sulla qualità generale delle infrastrutture la Grecia con il 54° posto batte l'Italia che si colloca solo al 73°. Nel dettaglio la Grecia ha una collocazione pari all'Italia per quanto riguarda le strade (57°) rispetto al 54°, peggiore per quanto riguarda le ferrovie (64° contro 39°) migliore per i porti (74° contro 81°) e gli aeroporti (45° contro l'84° posto dell'Italia). Mi pare che ci sia molto da fare visto che che lo stesso rappporto mette tra i fattori più problematici nel far business in Italia proprio l'inadeguatezza della sua rete di infrastrutture.

5) L'EVASIONE FISCALE. L'evasione tributaria in Grecia è pari al 30% del Pil secondo lo stesso premier greco Papandreou. Secondo dati dell'Fmi il «75% dei lavoratori autonomi nel 2010 ha dichiarato meno di dodicimila euro», il limite entro il quale c'è l'esenzione fiscale. Oggi la troika ha fatto ridurre prima a 8mila e ora 5mila euro il limite di esenzione fiscale per far pagare una minimum tax a tutti quelli che allegramente non versavano nulla allo stato. Naturalmente ci sono anche i veri poveri in Grecia che con 5mila euro all'anno di redddito dovranno, se non hanno figli o coniuge a carico, pagare le tasse. Sostanzialmente però il peso delle imposte indirette ricade sui dipendenti e i pensionati, una situazione molto simile a quella italiana, dove pensionati e lavoratori dipendenti sono secondo le statistiche delle dichiarazioni dei redditi i più ricchi del paese. Situazione politicamente redditizia ma economicamente insostenibile. Recentemente il parlamento ha introdotto la patrimoniale sugli immobili, mentre noi abbiamo forse troppo frettolosamente tolto l'Ici, l'imposta comunale sugli immobili.

6) IL FALLIMENTO È POSSIBILE. Bisogna prendere atto che l'approccio strategico è cambiato. Ora dobbiamo capire che nell'eurozona il fallimento di uno stato è possibile. Il debito pubblico all'interno dell'eurozona ha comunque un rischio. Chi ha und eficit delle partite correnti in deficit prima o poi deve ridurre (non svalutare) i salari, facendo ridurre l'import e favorire la competitività. Non ci sono alternative: o si svaluta la moneta (ma nell'euro non si può più) o si svaluta il salario.

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