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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2011 alle ore 15:30.

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Sulla riforma della legge elettorale, l'Idv annuncia di voler osteggiare normative «truffa» dell'ultima ora per bloccare la risposta referendaria. Per Antonio Di Pietro «il successo della raccolta delle firme referendarie ha messo di fronte alle proprie responsabilità le parti politiche in ordine alla necessità di cambiare una legge elettorale che finora ha dimostrato di aver mandato in Parlamento soltanto le classi politiche non all'altezza del proprio compito e irresponsabili nei confronti degli elettori. È un successo che noi referendari abbiamo ottenuto, ma su cui non vogliamo campare negli allori nè accettare che ora venga stravolta da una legge elettorale truffa dell'ultima ora che servirebbe soltanto per bloccare la risposta referendaria».

Schifani: se ne occupi il Parlamento
«È compito del Parlamento farsi carico di individuare delle soluzioni che risolvono il problema del rapporto tra eletto ed elettore», ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, riferendosi alla legge elettorale dopo aver definito «quello del presidente della Repubblica un monito che non può restare inascoltato».

Fini: la riforma elettorale sia frutto di scelte condivise
«Il fatto che siano state raccolte 1.200.000 firme per il referendum sulla legge elettorale non vuol dire che automaticamente ci sia il referendum o che il Parlamento varerà una nuova legge elettorale, perché ci può essere la scappatoia di chi dice che è meglio andare a votare con questa legge e potrebbe accadere che il sistema politico decida di andare a votare nei prossimi mesi con l'attuale legge elettorale», ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso del suo intervento al 'Taranto finanza forum'. «Credo che sia opportuno andare verso una nuova legge elettorale - ha aggiunto Fini -, con la più ampia maggioranza possibile e che questa riforma sia frutto di scelte condivise».

Matteoli al capo dello Stato: il parlamento è sovrano
Il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, commenta così l'appello di
Napolitano sulla necessità di cambiare la legge elettorale. «La legge elettorale è di competenza del Parlamento. Il presidente della Repubblica sa perfettamente che il Parlamento è sovrano».

Calderoli frena: prima la riforma costituzionale federalista
La legge elettorale potrebbe essere cambiata nella primavera del 2012, solo dopo la prima lettura in Parlamento della riforma costituzionale federalista, ha detto Roberto Calderoli. Il ministro per la Semplificazione ha spiegato in una nota che il primo passaggio della sua riforma a Senato e Camera potrebbe concludersi in marzo. «A quel punto utilizziamo i novanta giorni di intervallo previsti tra la prima e la seconda lettura per approvare una riforma della legge elettorale, una riforma necessaria non tanto per evitare il referendum quanto per adeguare il sistema elettorale ai principi della nuova forma di Stato e di governo conseguenti alla riforma costituzionale».

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