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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2011 alle ore 10:33.

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Napolitano: Berlusconi indichi alla Camera la soluzioneNapolitano: Berlusconi indichi alla Camera la soluzione

Tocca «al presidente del Consiglio indicare alla Camera nell'annunciato intervento di domani la soluzione che possa correttamente condurre alla dovuta approvazione da parte del Parlamento del rendiconto e dell'assestamento. Sulla sostenibilità di tale soluzione sono competenti a pronunciarsi le Camere e i loro Presidenti».

Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ricevuto al Quirinale il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Napolitano ha ringraziato Fini «per averlo messo al corrente delle ragioni che ad avviso dei presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione rendono politicamente complesso il superamento della situazione determinatasi a seguito del voto contrario all'articolo 1 del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato».

Premier e Parlamento diano una risposta credibile
Nella mattinata era sceso in campo il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, con una dichiarazione diffusa dal suo ufficio stampa, pubblicata sul sito del Quirinale il giorno dopo la sconfitta della maggioranza in aula alla Camera sul primo articolo del Rendiconto generale di bilancio «Dopo quanto avvenuto ieri alla Camera, scrive il Capo dello Stato, «è ai soggetti che ne sono costituzionalmente responsabili, presidente del Consiglio e Parlamento, che spetta una risposta credibile».

Preoccupa la mancata approvazione del rendiconto
«Ho finora sempre preso imparzialmente atto della convinzione espressa dal governo e dai rappresentanti dei gruppi parlamentari che lo sostengono circa la solidità della maggioranza che attraverso reiterati voti di fiducia ha confermato il suo appoggio all'attuale esecutivo.

La mancata approvazione, da parte della Camera, dell'articolo 1 del Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato, e, negli ultimi tempi, l'innegabile manifestarsi di acute tensioni in seno al governo e alla coalizione, con le conseguenti incertezze nell'adozione di decisioni dovute o annunciate, suscitano interrogativi e preoccupazioni i cui riflessi istituzionali non possono sfuggire».

Il problema è se la maggioranza è un grado di operare
«La questione che si pone - ha sottolineato Napolitano- è se la maggioranza di governo ricompostasi nel giugno scorso con l'apporto di un nuovo gruppo sia in grado di operare con la costante coesione necessaria per garantire adempimenti imprescindibili come l'insieme delle decisioni di bilancio e soluzioni adeguate per i problemi più urgenti del paese, anche in rapporto agli impegni e obblighi europei». E chiede ai soggetti «che ne sono costituzionalmente responsabili, presidente del Consiglio e Parlamento», «una risposta credibile».

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