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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2011 alle ore 10:54.

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Berlusconi in aula alle 11, domani il voto di fiducia. La diretta video (Ansa)Berlusconi in aula alle 11, domani il voto di fiducia. La diretta video (Ansa)

Il decreto sviluppo sarà un mattone per sconfiggere la strageia della paralisi e del pessimismo
«Una cosa deve essere chiara. Vogliamo sconfiggere la strategia della paralisi e del pessimismo», ha detto, confermando la - più volte rimandata - presentazione a breve del decreto per lo sviluppo che «sarà solo un mattone» di questa strategia.

Una sola autorità coordini le politiche fiscali ed emetta bond europei
L'unico modo per fermare la crisi è quello di superare il «vizio d'origine dell'euro», ovvero creare un'unica autorità europea che coordini le politiche fiscali ed emetta bond europei. Ha detto che «il cuore del sistema bancario europeo è sotto attacco della speculazione, i mercati finanziari si comportano in modo volatile minacciando la stabilità dell'euro che è il pilastro della costruzione europea. Ma faremo un torto alla verità dei fatti - ha affermato il premier - se non si ricordasse che la moneta unica ha un vizio d'origine, perché non esiste ancora un'autorità europea che possa emettere bond e coordinare le politiche fiscali». Dunque, è il ragionamento di Berlusconi, «ci sarà una svolta solo quando la Ue dimostrerà di essere in grado di compiere un passo avanti nel coordinamento della politica economica, della politica della difesa, della politica estera. Finché l'Europa rimarrà un grande corpo economico con una piccola testa politica, trascineremo il rischio che l'Ue possa trasformarsi in un fattore destabilizzante».

Il governo presenterà un nuovo provvedimento contabile
Dopo la bocciatura del Rendiconto generale dello Stato il Governo presenterà al Parlamento «un nuovo provvedimento di un solo articolo al quale aggiungerà come allegati le tabelle e i dati contabili e di gestione delle singole amministrazioni e delle aziende autonome». Il provvedimento sarà adottato «dopo la conclusione di questo dibattito e sarà sottoposto nuovamente al vaglio della Corte dei conti e poi presentato al Senato. Il Governo ha il dovere di farlo. Parlare di sfiducia nei confronti è del governo è improprio, perché il rendiconto é un atto squisitamente di riscontro contabile».

Seguirà un'ora di dibattito
Un'ora di dibattito segue all'intervento del presidente del Consiglio, in un'aula piena solo a metà per l'assenza delle opposizioni. Dopo le comunicazioni sul programma di Governo del premier e l'apposizione della fiducia, il voto si svolgerà intorno alle 12 di domani, venerdì 14 ottobre. Dopo le comunicazioni del premier gli iscritti a parlare sono solo nelle file della maggioranza. E non c'è nessun big fra loro: Corsaro (Pdl), Lussana (Lega), Iannaccone (Pt), Marinello (Pdl), Desiderati (Lega), D'Anna (Pt), Vignali (Pdl), Dal Lago (Lega).

Opposizioni parteciperanno solo al voto di fiducia. In aula solo i Radicali
L'opposizione ha confermato questa mattina la propria linea di condotta annunciata ieri. «Noi - ha detto il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, parlando anche a nome degli altri colleghi di minoranza - non saremo in Aula quando Berlusconi parlerà, non prenderemo parte alla discussione, non faremo dichiarazioni di voto, non parteciperemo in nessun modo alla discussione e non saremo mai in Aula se non domani, al momento del voto di fiducia». In aula, invece, i deputati Radicali del Pd, «per rispetto del ruolo istituzionale del presidente del consiglio».

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