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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2011 alle ore 19:45.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2011 alle ore 13:19.

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Tra Liguria e Piemonte 1.500 sfollati
Sono circa 1.500 gli sfollati in Liguria e Piemonte a causa del maltempo. Sono i dati raccolti dalla Protezione civile attraverso le Prefetture delle province interessate dall'emergenza. Il numero maggiore di evacuati resta quello della provincia di La Spezia, dove sono circa 1.300 persone, la maggior parte delle quali però sono state allontanate dalle proprie abitazioni la scorsa settimana.

Cota: limitare spostamenti, uscire di casa solo se indispensabile
Lo stato di allerta per il maltempo durerà in Piemonte fino a lunedì. Lo sottolinea il governatore del Piemonte, Roberto Cota. Che lancia un appello: limitare il più possibile gli spostamenti e uscire di casa solo in caso di vera necessità. «La cosa di cui più mi preoccupo in queste ore - dice Cota - è di fornire informazioni ai cittadini, affinchè evitino di mettersi in situazioni di pericolo, come sostare in prossimità di corsi d'acqua, ponti, sottopassi e tutte le zone di oggettivo pericolo». Il presidente del Piemonte ricorda le forze in campo per la prevenzione e per fronteggiare eventuali emergenze. «Ci sono costantemente in campo turni di 1500-2500 volontari della Protezione Civile sul territorio regionale, forti del nostro 'esercito ' di 15.000 unità a disposizione». Dal punto di vista meteorologico - conferma Cota - «rimane un'allerta 3, la più alta, su gran parte del territorio piemontese, dove continuerà a piovere anche con fenomeni di forte intensità per le prossime 24-36 ore. Tra la serata di domani e lunedì occorrerà invece monitorare il deflusso delle acque sulle principali aste fluviali della nostra regione».

Berlusconi: si è costruito dove non si poteva
Sulle coda delle polemiche circa la gestione dell'emergenza da parte del sindaco Marta Vincenzi è intervenuto con una una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «È evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire, ma forse si possono trovare interventi che scongiurino il ripetersi di questi disastri e di queste tragedie». È terribile, ha continuato Berlusconi, «assistere impotenti alla tv al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone. Ma le parole servono a poco. Vediamo se ci sarà modo di intervenire per evitare che ciò che è successo non possa succedere più in futuro».

Le urla dei genovesi al sindaco: vergogna, vattene
«Vergogna, vergogna, vattene a casa, dimissioni». Così alcuni residenti di via Fereggiano, a Genova, hanno contestato il sindaco, Marta Vincenzi, che era venuta a rendersi conto della situazione. «Qui non sei su facebook - hanno aggiunto - qui siamo nel tempo reale». Lungo via Fereggiano la contestazione nei confronti del sindaco Marta Vincenzi è stata pressoché unanime. «Perché ha lasciato le scuole aperte?». «Qui sono morti dei miei amici, perche?». «Voi lo sapevate che questo è un posto a rischio, ma non avete fatto niente, non avete fatto niente».

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