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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2011 alle ore 17:08.

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Evangelos Venizelos (Reuters)Evangelos Venizelos (Reuters)

Il primo ministro del nuovo esecutivo greco di larghe intese Lucas Papademos, ex vice presidente della Bce a Francorte, ha prestato giuramento in una cerimonia al palazzo presidenziale ad Atene, trasmessa in diretta dalla televisione di stato Net. Presente come da protocollo alla cerimonia di insediamento il capo della Chiesa ortodossa di Grecia, l'arcivescovo Ieronymos, una presenza che assume anche un segno di unità del paese mediterraneo a sostegno delle difficili sfide che lo attendono.

Al ministero chiave delle Finanze resta il socialista Evangelos Venizelos, l'uomo forte del pasok che ha tenuto negli ultimi mesi i contatti con i partner europei e con Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo monetario internazionale. Dovrà gestire la ristrutturazione del 50% dei bond in mano ai grandi investitori privati. Gli Affari esteri invece vanno a un liberale di Nea Dimokrazia, l'ex commissario europeo Stavros Dimas, un segnale importante perché il tecnocrate Papademos aveva chiesto espressamente l'ingresso nella compagine governativa di esponenti di primo piano del maggior partito di opposizione del paese.
Anche l'estrema destra é rappresentata nel nuovo esecutivo, per la prima volta dopo il ritorno della democrazia in Grecia nel 1974 con la caduta della dittatura dei colonnelli. Makis Voridis é stato nominato ministro dei Trasporti e Adonis Georgiadis segretario di stato allo Sviluppo e alla Marina mercantile.

Questi gli altri cambiamenti rispetto al precedente governo guidato da George Papandreou: i nuovi ministri sono Dimitris Avramopoulos (ex diplomatico e sindaco di Atene 1994-2002) di Nea Dimokratia che va alla Difesa; Tassos Giannitis (Pasok) che va agli Interni.
Restano invariati gli altri principali ministri: all'Agricoltura rimane Costas Scandaridis, alla Sanità Andreas Loverdos del Pasok che ha fatto un ottimo lavoro di razionalizzazione e controllo delle spese; alla Pubblica Istruzione Anna Diamantopolou, alla Giustizia Miltiadis Papaioannou, alla Cultura Christos Papoutsis, allo Sviluppo Michalis Chrisochidis. I due vice premier restano Evangelos Venizelos - che mantiene come dicevamo il dicastero delle Finanze - e il focoso Theodoros Pangalos, anch'egli Pasok, l'uomo che si è scagliato contro i media tedeschi riaprendo il dossier dei risarcimenti dei danni di guerra della seconda guerra mondiale. Il nuovo governo guidato da Lucas Papademos è composto in tutto da 49 persone tra ministri e sottosegretari di cui quattro del Laos, sette di Nea Dimocratia e 38 del Pasok.
Ora Papademos deve passare ai fatti perché già lunedì ci sarà il giudizio dei mercati.

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