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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2011 alle ore 20:57.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2011 alle ore 11:36.

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Le dichiarazioni di voto
Per il capogruppo Pd, Dario Franceschini, «scende il sipario su una lunga e dolorosa pagina della storia italiana. Il Paese arriva a questa giornata frastornato, impaurito e travolto da una crisi finanziaria». Gian Luca Galletti (Udc) ha annunciato il voto favorevole del suo partito: «davanti a questa crisi non é più il momento delle contrapposizioni, ma della responsabilità. serve un segnale di fiducia all'Europa e all'Italia». La Lega vota sì al ddl stabilità e ribadisce la sua contrarietà ad un governo tecnico o di larghe intese che «tocchi l'Ici e le pensioni». Maurizio Fugatti (Lega) ha anche attaccato l'euro. Il gruppo di Futuro e Libertà voterà sì al ddl di stabilità. Lo ha annunciato in Aula alla Camera il capogruppo, Benedetto Della Vedova. «Questa legge non ci piace - ha detto - ma voteremo a favore. Un sì di fiducia, di prospettiva». Un poderoso coro «elezioni-elezioni» si leva dai banchi del centrodestra al termine dell'intervento di Franceschini, mentre quando prende la parola Cicchitto è il Pd a urlare «dimissioni-dimissioni». Dopo lo scampanellio di Gianfranco Fini si riprende.

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Berlusconi in aula dopo il vertice
Il premier Berlusconi è entrato nell'aula - calorosa l'accoglienza del Pdl che lo hanno acclamato "Silvio, Silvio" - seguito dai ministri leghisti Roberto Calderoli e Roberto Maroni con i quali si era riunito a lungo nella sala del governo. Al vertice erano presenti il Guardasigilli Francesco Nitto Palma, il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, il capogruppo del Pdl a Montecitorio Fabrizio Cicchitto e il coordinatore, Denis Verdini.

Il relatore Giorgetti: percorso parlamentare accelerato per eventi eccezionali
Il relatore di maggioranza, Giancarlo Giorgetti (Lega) nella sua relazione che ha aperto la discussione generale in aula ha spiegato il perchè di «un percorso parlamentare accelerato» in particolare alla Camera dovuto a «eventi eccezionali». Eventi che hanno reso necessari «tempi stretti e la rinuncia a proposte emendative» in commissione Bilancio della Camera «per consentire di approvare i testi nella giornata di oggi». Giorgetti ha poi ricordato che i provvedimenti non prevedono «effetti correttivi sui saldi perchè sono già contenuti» nelle manovre estive già approvate.

Il Codacons ricorre al Tar contro il rifinanziamento alla "legge mancia"
Il Codacons ricorre al Tar e alla Consulta contro la "legge mancia" approvata all'interno del ddl stabilitá. «Si tratta di un furto con destrezza» a danno dei cittadini, sostiene il presidente Carlo Rienzi, «150 milioni di euro che, in un momento di grave crisi in cui si chiedono enormi sforzi ai cittadini, vengono regalati ai politici, con finalitá che non appaiono pubbliche e secondo criteri non certo obiettivi». Il Codacons depositerá anche un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini in capo ai parlamentari che hanno votato il provvedimento, ciascuno per il suo territorio, valutando i presupposti per eventuali reati, come ad esempio associazione a delinquere diretta all'appropriazione indebita, all'abuso di atti d'ufficio o alla malvessazione, in concorso con le onlus che riceveranno i fondi. Questo perchè - spiega l'associazione - i soldi, ben 150 milioni di euro dei cittadini, non sembrano assegnati con finalità di tipo pubblico, bensì per scopi squisitamente elettorali, attraversi criteri sconosciuti e non obiettivi. Le stesse onlus che riceveranno i fondi, possono essere accusate di concorso in eventuali reati che dovessero emergere.

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