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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2011 alle ore 20:52.
L'ultima modifica è del 20 novembre 2011 alle ore 16:08.

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Pier Francesco Guarguaglini (a sinistra) con Lorenzo Borgogni (Imagoeconomica)Pier Francesco Guarguaglini (a sinistra) con Lorenzo Borgogni (Imagoeconomica)

Orsi vola a New York da Moody's per evitare il declassamento
Questa situazione cade in un momento critico per il gruppo, con i conti in profondo rosso nei primi nove mesi (oltre 750 milioni prima di voci straordinarie, in seguito a oneri non ricorrenti all'Alenia), nell'ultima settimana il titolo ha perso il 30 per cento. Orsi è partito oggi per New York per incontrare le società di rating, in particolare Moody's, per evitare il declassamento del rating sul debito.

Nelle scorse settimane le dimissioni di Pozzessere
Nelle ultime settimane un altro alto dirigente della società ha rimesso l'incarico, l'ex direttore commerciale Paolo Pozzessere, in seguito alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche con due consulenti del gruppo che erano stati raccomandati da Silvio Berlusconi, il giornalista-faccendiere Valter Lavitola (latitante all'estero) e Debbie Castaneda, ex modella colombiana, compagna dell'avvocato Marco Squatriti, noto alle cronache per lo scandalo degli ospizi d'oro dell'Italsanità ai tempi dell'Iri e per essere stato il marito di Afef Jnifen, attuale moglie di Marco Tronchetti Provera. Pozzessere non è più direttore commerciale, ma è sempre un dirigente del gruppo, percepisce regolare stipendio, ufficialmente si occupa di incarichi su indicazione di Orsi.

Lo stretto rapporto tra Borgogni e Guarguaglini
Borgogni è arrivato in Finmeccanica nell'aprile 2002 quando Guarguaglini è stato nominato presidente e amministratore delegato, entrambi provenienti dal vertice della Fincantieri. Nella sua attività professionale Borgogni è sempre stato l'ombra di Guarguaglini, un collaboratore fidatissimo per le relazioni istituzionali e molti altri dossier delicati. Quanto all'ammissione di aver ricevuto pagamenti da gruppi in affari con Finmeccanica, secondo il "Fatto Quotidiano", nell'interrogatorio dell'11 gennaio scorso con il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo, alla presenza di altri pm tra cui Paolo Ielo, titolare dell'inchiesta per presunte sovrafatturazioni negli appalti multimilionari dell'Enav, Borgogni avrebbe ammesso di aver ricevuto compensi da vari gruppi. Tra questi, avrebbe detto Borgogni, il broker di assicurazioni Italbroker gli avrebbe versato due milioni di euro in cambio del mantenimento della copertura assicurativa di Finmeccanica. Italbroker è controllato da Franco Lazzarini, indicato come "vicino al mondo dalemiano".

Le manovre di Borgogni tra la Libia e Siena
Nel 2005-2006 Borgogni aveva "presentato" la finanziaria CredSec dell'immobiliarista romano Giovanni Lombardi Stronati alla controllata Finmeccanica Group Services, che doveva vendere due siti industriali a Milano, ricevendo quindi due milioni da Lombardi Stronati. Questi è stato fino a poco più di un anno fa proprietario del Siena Calcio e Borgogni, che è senese, in quel periodo è stato consigliere di amministrazione del Siena. Nell'interrogatorio - secondo i verbali riportati dal "Fatto Quotidiano" - Borgogni avrebbe parlato anche di una commessa in Libia ottenuta "dopo una selezione" dalla società Renco per 13-14 milioni, di operazioni e rapporti con la Simav, di cui dal 2002 è amministratore delegato Giuseppe Bocciarelli, un ex ingegnere della Finmeccanica che ha lavorato alla Selex Sistemi integrati, la società guidata dal 2005 da Marina Grossi. La Simav fa capo alla Siram di Milano (dal 2008 controllata dalla francese Veolia) e nel 2006 ha ampliato i rapporti con molte aziende di Finmeccanica, per le quali fa "global service", cioè manutenzione e conduzione di immobili e impianti.

Il conto londinese
Borgogni ha parlato ai pm Capaldo e Ielo anche di rapporti con Daniele Santucci (socio del figlio dell'ex ministro Claudio Scajola, Piercarlo, in altre attività nell'energia) e di altri pagamenti per 1,5 milioni su un conto in Svizzera ricevuti nel 2000, quando era alla Fincantieri, per una commessa di sei navi da crociera. Nel complesso, secondo quanto riportato dal "Fatto Quotidiano", Borgogni avrebbe detto di aver accumulato somme per 5,6 milioni di euro originariamente su un conto a Londra, oggetto di scudo fiscale, operazione fatta formalmente dalla moglie.

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