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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 07:26.

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Italia e Ue, la doppia via di Monti (Epa)Italia e Ue, la doppia via di Monti (Epa)

di Lina Palmerini
C'è da pensare che questa settimana sarà decisiva per l'avvio sostanziale della cura-Monti. Innanzitutto perché proprio il governo ieri annunciava l'adozione di misure specifiche «in termini brevi» lasciando trapelare la notizia di un prossimo Consiglio dei ministri già venerdì.

Cioè, alla fine del tour europeo di Mario Monti che comincia oggi - a Bruxelles - con il presidente della Commissione José Manuel Barroso e con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy mentre giovedì a Strasburgo c'è l'incontro più atteso quello con Angela Merkel e Nicholas Sarkozy (e infine, venerdì, sarà il commissario Olli Rehn a far visita a Roma). Dunque, è l'agenda del premier e ministro dell'Economia a suggerire che in questi giorni verranno definite le strategie italiane per tentare di gestire la pesante crisi economica (ieri lo spread era a quota 474). Il tema delle ricette economiche è stato soprattutto al centro del suo colloquio con il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che ieri ha fatto visita a Palazzo Chigi. Non è il primo incontro tra i due - ce n'era stato un altro durante le consultazioni - e questo svela come Via Nazionale sia 'motore' economico e tecnico che di fatto sta affiancando le sue strutture a quelle governative.

Quello che si mettendo a punto è una strategia su due fronti, italiano ed europeo. Su quello italiano si sta predisponendo una reintroduzione dell'Ici sulla prima casa in forma gradualizzata - sulla base delle fasce di reddito - ed estesa a una vasta platea di proprietari. Questa misura potrebbe far parte della correzione dei conti di circa 25 miliardi per blindare il pareggio di bilancio nel 2013 ma nel menù ci sarebbe pure l'allungamento dell'età pensionabile a 70 anni oltre a una prima revisione del mercato del lavoro definito da Monti «duale» - cioè diviso da uno steccato tra chi è tutelato dall'articolo 18 e chi non lo ha - ma che avrà vigore solo sui nuovi contratti. Contestualmente si starebbe pensando a un alleggerimento del carico fiscale sulle imprese e sul lavoro finanziato anche con un possibile ritocco in su dell'Iva. È probabile che di queste prime misure il premier parli nei suoi incontri a Bruxelles di oggi con Barroso e Van Rompuy e di giovedì con Merkel-Sarkozy ma 'l'Europa' è l'altro asse indispensabile per risollevare il nostro Paese.

L'agenda europea non riserva sorprese in quanto a temi nell'ordine del giorno, ma Monti spera di costruire le premesse per future - piccole - sorprese. Per esempio su che tipo di costruzione europea si andrà formando per contrastare una bufera potenzialmente distruttiva per la moneta unica, soprattutto ora che anche la Francia vede scricchiolare la sua tripla A. Segnali preoccupanti che potrebbero rimettere - già - in discussione le prime 'auto-difese' come quel Fondo salva-stati. In questo contesto la proposta di Monti poggerà su un principio: più Europa. Dunque un rafforzamento dei vincoli e nelle convergenze delle politiche di bilancio e fiscali, un passo più sicuro verso il mercato unico e l'emissione di E-bonds, gli eurobond inventati da Jacques Delors - e rilanciati da Giulio Tremonti - che però nella versione del premier non dovranno finanziare spesa per investimenti ma «mettere in comune una parte della gestione del debito pubblico dei diversi Stati».

E proverà a scalfire quel «no» tedesco di Merkel - nell'incontro di giovedì - provando a spiegare i benefici per loro: «Non perderebbero i vantaggi specifici di Stato più affidabile; si troverebbero a guidare un processo orientandolo in funzione di garantire una disciplina di bilancio più rigorosa nella Ue».

Questo scriveva il Professor Monti qualche tempo fa ed è immaginabile che lo ripeta a Strasburgo nel vertice - per la prima volta da tempo - trilaterale con Merkel e Sarkozy. Un vertice dove si parlerà delle procedure specifiche di monitoraggio per l'Italia e degli aiuti. «Il fine è assicurare la stabilità della zona euro», diceva Monti al Cdm di ieri illustrando le tappe europee. Anche questo, si potrebbe dire, è un «compito difficile ma ce la faremo».

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