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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 08:09.

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Mario Monti (Space24)Mario Monti (Space24)

ROMA. Un pranzo con i presidenti delle Camere per chiedere lo sprint in Parlamento sulle misure che verranno varate ne prossimi giorni. E poi una visita al Colle per illustrare le prossime tappe del Governo sul fronte interno ed europeo. Due passi indispensabili per preparare il suo incontro di oggi con Angela Merkel e Nicholas Sarkozy. Un vertice cruciale per Mario Monti e non solo perché oggi verrà scattata una foto da tempo assente negli album italiani ed europei ma soprattutto perché i temi sul tavolo sono davvero urgenti.

Innanzitutto per l'Italia che ha due scadenze a breve: l'asta di venerdì di BoT e CTz e quella di martedì prossimo con i BTp a dieci anni con rendimenti che volano sul 7%. Dunque la prima urgenza sta nella collocazione dei BoT e dei BTp e quindi nella garanzia che ancora una volta la Bce acquisti i nostri titoli di Stato altrimenti la situazione potrebbe precipitare per noi e per l'intera area euro. In 'dote' Monti porterà alla Merkel e Sarkozy un pacchetto di misure che approderanno in Consiglio dei ministri nei prossimi giorni dando sufficienti garanzie di affidabilità per far rientrare l'Italia - stabilmente - nei vertici da dove finora era stata tagliata fuori.

Il premier, ancora ieri, ha limato gli interventi complessivi che presenterà probabilmente giovedì prossimo anche se resta un margine di incertezza sulla correzione dei conti per centrare il pareggio di bilancio. E questo perché sarà l'Europa - e anche il vertice a tre di oggi - a dare chiarimenti sul denominatore deficit, se cioè potrà essere depurato o no da elementi ciclici, crescita e tassi. Dunque, la manovra che finora è stata 'quotata' sui 25 miliardi potrebbe essere più leggera se Bruxelles darà un'interpretazione meno restrittiva sul calcolo del deficit. Quel che è certo è che il Governo varerà misure in due tempi: subito e con un decreto ci sarà il ripristino dell'Ici nella nuova versione (Imu) e con la modifica delle rendite catastali. Quella che la Lega chiama già patrimoniale. E poi ci sarà, sempre da subito, un intervento sulle pensioni con l'estensione del criterio pro-rata per tutti (e forse il blocco delle finestre nel 2012?). Ma contestualmente dovrebbe arrivare anche un segnale distensivo e, cioè, un alleggerimento dell'Irpef per le famiglie e della tassazione sulle imprese. Si parla anche di un aumento dell'Iva ma questo dipenderà dall'entità della correzione da fare. Invece, con un disegno di legge, quindi senza i tempi dell'urgenza, ci sarà la riforma del mercato del lavoro sul modello-Ichino per unificare un mercato del lavoro oggi diviso tra tutelati e non. Un percorso che comprenderà il dialogo con le parti sociali oltre che con il Parlamento.

Ecco, su questo pacchetto ieri Monti ha chiesto e incassato il sì di Gianfranco Fini e Renato Schifani: «C'è la necessità di percorsi parlamentari agevoli, condivisi e veloci - hanno scritto in una nota i due presidenti - compresa la riforma costituzionale sul pareggio di bilancio». Dunque, si accelera su tutti i fronti. E con la promessa di seguire ritmi da centometrista che Monti si presenta oggi da Sarkozy e Merkel anche se il vertice si presenta un po' meno squilibrato ai danni dell'Italia. Sia la Francia che la Germania, infatti, cominciano ad accusare colpi in casa propria: come l'avvertimento dall'agenzia di rating Fitch che, dopo Moody's, ieri ha paventato la perdita della tripla A per i francesi. E come la Merkel che andrà al summit dopo un'asta dei Bund che il mercato non ha coperto per metà, cioè 3,9 miliardi su 6 complessivi. Un fatto che molti leggono come il primo segnale di scricchiolio per la Germania, percepita dai mercati - anche lei e per la prima volta - dentro il rischio-euro.

Non sarà più solo la debolezza dell'Italia - certamente la più esposta - ma anche i rischi di Francia e Germania a essere oggetto di un incontro che avrà tra i temi, oltre le due aste italiane, la questione dell'operatività del Fondo salva-Stati (Efsf) che è ancora al palo, le modifiche ai Trattati e il processo di integrazione ma soprattutto i capitoli più scottanti per la Germania: ruolo della Bce come prestatore di ultima istanza ed eurobond su cui ieri il presidente della Commissione Barroso ha molto insistito. Temi degli appuntamenti decisivi dell'Eurogruppo - il 29 - e del Consiglio europeo del 9 dicembre, data in cui si aspettano decisioni di svolta per rassicurare i mercati. A questo secondo appuntamento il premier conta di presentarsi con la cura-Monti già approdata in Parlamento.

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