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Questo articolo è stato pubblicato il 24 novembre 2011 alle ore 21:05.
L'ultima modifica è del 24 novembre 2011 alle ore 11:25.

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come scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo la quale i vertici a tre sulla crisi vanno già verso una «istituzionalizzazione». Il quotidiano tedesco ha ricordato il ritardo di Silvio Berlusconi al vertice Nato del 2009: a Strasburgo non erano abituati alla puntualità del premier italiano, si ironizza nell'articolo.

Le modifiche ai trattati Ue
Più che sulla delusione di Parigi e Roma sugli Eurobond, i media tedeschi, comunque, hanno puntato sull'accordo raggiunto da Berlino e Parigi sulle modifiche dei trattati europei. «Vogliono cambiare l'Europa», ha titolato Bild. Con diverse foto che mostrano Merkel e Sarkozy affettuosi e sorridenti, mentre le didascalie segnalano che sono «uniti». Per la Sueddeutsche Zaitung Merkel ha dato una «prova di potere» a Strasburgo. Die Welt, infine, ha titolato sulle reazioni di Bruxelles: «Barroso si sente tradito dalla Merkel».

Già in mattinata Parigi aveva riscaldato l'immediata vigilia del vertice: il ministro degli Esteri, Alain Juppè, aveva detto che la Bce deve giocare un «ruolo essenziale» per «ristabilire la fiducia» e risolvere la crisi del debito europeo. Juppè ha ammesso che Parigi e Berlino ultimamente «non sono state completamente d'accordo» sulle ricette per risolvere la crisi.

Monti: l'unione fiscale prima di tutto
Alla conferenza stampa congiunta, coerentemente con quanto affermato negli ultimi mesi e pur in presenza di un duro attacco dei mercati all'euro, Merkel ha ribadito il no agli eurobond e alla messa in discussione del ruolo della Bce. La Banca centrale europea «è indipendente» e «non c'è alcuna proposta di riforma del suo ruolo» nei Trattati europei, ha sottolineato il cancelliere tedesco. Alla domanda dell'inviato del Sole 24 Ore su cosa pensa il governo italiano degli eurobond, Monti pare sposare la linea tedesca: «È importante prima di tutto l'unione fiscale dell'Unione».

Il professore della Bocconi, che ha rinunciato a tutte le cariche, ha però bacchettato Parigi e Berlino, ricordando errori del passato: «Una buona parte della perduta credibilità del patto di stabilità» è legata al
fatto che nel 2003 per Francia e Germania, «con la complicità del governo italiano, che presiedeva l'Ecofin» si è «passati sopra a certe deviazioni. credo sia stato un grosso errore ed è stato riconosciuto da tutti». Il presidente del Consiglio Monti rievoca così quanto avvenuto nel 2003
senza fare sconti né a Francia né a Germania, né al governo italiano di centrodestra allora in carica.

Monti ha infine sottolineato: «È una fase molto problematica per tutti anche per la tenuta dell'eurozona ma anche piena di promesse come la storia europea insegna. Ho illustrato il programma del mio governo in corso di articolazione al di là dei vincoli da perserguire in modo rigoroso entro termini serrati, confermando l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 e il raggiungimento del pareggio in modo sostenibile: la sostenibilità implica una crescita economica che dia garanzia di una tenuta nel tempo» che poggia «su riforme strutturali e la tempistica attraverso cui intendiamo muoverci» per la «tenuta salda dell'euro».

Verso il vertice europeo del 9 dicembre
Sulle modifiche ai trattati europei «lavoriamo insieme e ci siamo confrontati: illustreremo i dettagli al vertice europeo del 9 dicembre». Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy aggiungendo che si devono fare delle scelte per risolvere una crisi «che non si deve più ripetere». Sarkozy ha ribadito che i tre sono impegnati nella difesa dell'euro, si vedranno a Roma presto per studiare misure per garantire la stabilità della moneta, coscienti della gravità della situazione. «Abbiamo pensato agli stessi rimedi - ha continuato Sarkozy - Francia e Germania nei prossimi giorni faranno proposte concrete per migliorare la governance della zona euro e in modo che vi siano più convergenze tutti. Noi tre abbiamo ribadito la fiducia verso la Banca centrale europea e suoi dirigenti e nel rispetto dell'indipendenza di questa isitituzione: bisogna astenenersi da giustizi positivi o negativi». Riferito al neopremier Monti: «Sono felice di ritrovarlo qui, ha un compito grande».

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