Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2011 alle ore 06:37.

My24

La linea l'ha tracciata in modo inequivocabile il presidente Mario Monti, illustrando a senatori e deputati il programma di Governo. Un approccio che, anche sul fronte pensionistico, ripropone il tema dell'equità come elemento centrale delle scelte del Governo e al tempo stesso insiste sulla politica del rigore e della crescita. La crisi, insomma, è pesante il che richiede risposte immediate e sacrifici per tutti.

Secondo il premier, il punto debole del sistema previdenziale non è tanto la sostenibilità dei conti («i ripetuti interventi normativi hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali shock negativi»). E non è neppure il ritardo italiano nell'innalzare l'età di pensionamento («nel caso di vecchiaia, tenendo conto delle finestre, la nostra età di uscita è superiore a quella dei lavoratori tedeschi e francesi»). Lo snodo, come detto, sono equità e rigore: «Il nostro sistema pensionistico - ha affermato Monti - rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento tra diverse generazioni e categorie di lavoratori, nonché da aree ingiustificate di privilegio». Quindi, spazio a interventi finalizzati a rimuovere queste disparità, tenendo però conto delle esigenze di crescita (non a caso si è parlato di armonizzazione e allineamento, a regime, verso il basso delle aliquote contributive).

Il percorso
Così si rafforza l'idea di un intervento di sistema, capace di muoversi nella direzione indicata in passato dal neo ministro del Lavoro, Elsa Fornero, con il duplice obiettivo di offrire prospettive più solide ai giovani e di rafforzare l'«equità attuariale» del modello previdenziale, seguendo un cammino già avviato. «La riforma - ha avuto modo di ribadire il ministro alla sua prima uscita pubblica – è già stata fatta, ora va accelerata».
Che fare, allora? Quale ricetta sposare per superare definitivamente le disparità del sistema? Come cementarne la sostenibilità?
L'ipotesi più gettonata, in queste ore, è quella di un'azione in due tempi: un primo pacchetto di misure, per così dire, congiunturali, per dare risposta ad alcuni problemi urgenti, anche per il loro impatto sui conti pubblici (la vecchiaia delle donne del settore privato; le disparità sulle aliquote contributive); poi, in rapida successione, un altro pacchetto di interventi, più organico e strutturale destinato a recepire la visione del ministro Fornero.

Una visione che il ministro ha delineato nei mesi scorsi con la proposta elaborata dal Cerp, il Centro di ricerca sullo studio dell'economia delle pensioni, di cui il ministro stesso è coordinatore scientifico. Un percorso che, naturalmente, dovrà essere trasferito dal tavolo tecnico a quello "tecnico-politico" del Governo e che si articola in cinque capitoli fondamentali:

Shopping24

Dai nostri archivi