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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2011 alle ore 14:21.

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Draghi, Maystadt e Monti all'Ecofin di Bruxelles (EPA)Draghi, Maystadt e Monti all'Ecofin di Bruxelles (EPA)

Rigore importante, ma servono anche interventi per la crescita
Tornando allo snodo di lunedì prossimo, il consiglio dei ministri del 5 dicembre varerà quindi le misure soprattutto per favorire la crescita economica. «Della politica economico-sociale italiana - spiega Monti - ne ho parlato ieri all'eurogruppo, mentre la Commissione ha presentato il rapporto sull'Italia. Per parte mia ho delineato all'Eurogruppo la decisione di politica economica che il Consiglio dei ministri assumerà il 5 dicembre e che è orientata a tre obiettivi da perseguire: rigore, crescita e equità sociale. La maggiore innovazione - sottolinea - dovrà consistere in una politica per la crescita. Non che il rigore sia di minore importanza, ma su questo il precedente Governo ha fatto passi significativi».

Dai ministri Ue risposte positive per credibilità governo
Monti conferma quindi l'apprezzamento dei ministri Ue alle ricette italiane - «risposte positive per credibilità del governo» - e aggiunge che le misure in cantiere «fanno parte dei vincoli con l'Europa» ma verranno attuate «nell'interesse nazionale, dei giovani, degli italiani». Un passaggio cruciale per il Paese perché, rimarca ancora il premier, «è importante per l'Italia e stare accanto a Germania e Francia, essendo la terza economia nella zona euro, ma lo vogliamo fare mantenendo il più fecondo rapporto possibile con l'Ue, con il metodo comunitario». L'Europa, aggiunge Monti, «può fare degli errori e quando li farà lo faremo presente - aggiunge- ma nella grande divisione dei compiti, l'Europa si cura degli interessi di lungo periodo che i processi politici dei singoli Stati portano spesso a eludere».

Vertice Ue 8-9 dicembre è fondamentale
Quindi il premier getta lo sguardo sul prossimo appuntamento e dice, senza troppi giri di parole, che quello dell'8-9 dicembre sarà un vertice «fondamentale». Un vertice che sarà chiamato a decidere misure «molto importanti per lo sviluppo futuro dell'Europa». Poi ci sarà «il verdetto dei mercati. Io non li ho mai demonizzati - osserva Monti - anche se prima li disciplinavo, hanno tuttavia anche il merito di rappresentare una percezione collettiva sulla credibilità delle misure che i singoli paesi» stanno operando. «Comunque il 10 dicembre avremo una visione sui mercati di quello che avremo fatto l'8 e il 9».

Favorevoli a ciò che migliora disciplina di bilancio
Poco prima della conferenza stampa poi, durante il dibattito pubblico nell'Ecofin,Monti si è dichiarato «favorevole» a tutto ciò che migliora e rafforza la disciplina di bilancio dell'Unione Europea. Tradotto: dal governo italiano arriva l'apprezzamento per la proposta della commissione Ue sul rafforzamento della governance - due regolamenti che rendono più stringente la vigilanza degli Stati membri -, ma soprattuto per il tema più spinoso al centro del confronto. Quegli "stability bond" che dovrebbero rappresentare la migliore risposta alla crisi che ha travolto il Vecchio Continente.

Monti: proposta Eurobond va affrontata con mente aperta
Per questo il professore con la consueta chiarezza ha detto che la proposta firmata da Josè Manuel Barroso - e che contiene tre opzioni sugli Eurobond con un diverso livello di responsabilizzazione degli Stati membri - deve essere valutata «con una mente aperta tenendo conto dei benefici strutturali che ne deriverebbero in termini di ulteriore integrazione del mercato dei servizi finanziari e dei capitali». Insomma, un chiaro attestato di fiducia rispetto alla ricetta messa in campo dalla commissione Ue che incontra però le perplessità di molti Stati, Germania su tutti.

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