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Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2011 alle ore 11:58.

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Alla vigilia delle elezioni legislative in Russia, aumenta la pressione sull'organizzazione indipendente «Golos» (voto, in russo) che lavora per la tutela dei diritti degli elettori contro frodi e manipolazioni. Il direttore esecutivo della Ong, Lilia Shibanova, è stata trattenuta alla dogana dell'aeroporto Sheremetevo di Mosca di ritorno dall'estero. Secondo quanto riferito dalla donna, gli agenti hanno provato a confiscarle il computer, sostenendo che conteneva software illegali, una scusa usata spesso per fare razzia di file e poi chiudere diverse Ong e associazioni indipendenti. Per la Shibanova, l'episodio è legato al tentativo delle autorità di impedirle di prendere parte all'audizione al Parlamento europeo prevista il prossimo 7 dicembre sulle politiche russe.

Golos è da giorni nel mirino delle autorità, dopo aver elaborato una «mappa dei brogli», in cui si documentano migliaia di irregolarità in vista delle elezioni di domani. Un tribunale l'ha multata di mille euro per presunte irregolarità nei suoi finanziamenti dall'estero e un canale televisivo nazionale l'ha ritratta come un'organizzazione a busta paga degli Usa, dopo che il premier Vladimir Putin aveva avvertito l'Occidente di non interferire nel processo elettorale della Federazione.
L'amministrazione Obama ha espresso «preoccupazione» per le sorti di Golos, sempre più vittima di «molestie sistematiche», come ha affermato la Casa Bianca in un comunicato.

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