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Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2011 alle ore 22:15.
L'ultima modifica è del 08 dicembre 2011 alle ore 12:27.

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I numeri non sono più quelli delle manifestazioni di luglio, quando a protestare contro la Tav, complice anche la temperatura più favorevole, erano scesi in piazza migliaia di abitanti della ValSusa. Tuttavia, anche nella giornata di oggi, il movimento No Tav ha ricordato il sesto anniversario dalla presa del cantiere di Venaus, nel 2005 (quando il malcontento della popolazione riuscì a fermare i lavori per il vecchio tunnel esplorativo dell'infrastruttura), con una nuova giornata da bollino rosso intorno all'attuale cantiere della Torino-Lione. Protesta che non é ancora terminata, visto che proseguirà a oltranza, fino almeno a mezzanotte (nonostante l'ultimatum delle forze dell'ordine, che avevano chiesto uno sgombero entro le dieci), il blocco dell'autostrada Torino-Bardonecchia, occupata da questa mattina.

Gli scontri
Nei boschi, intorno alle recinzione della Maddalena di Chiomonte, dove é in corso l'attrezzaggio dell'area di cantiere per il cunicolo pilota del futuro tunnel di base, già dal primo mattino é stata violata l'area off limits imposta da un'ordinanza della prefettura di Torino e la protesta della valle, contro un'opera che continua a essere contestata da molti, é tornata in scena a suon di pietre e bombe a carta contro le recinzioni. Provocazioni a cui le forze dell'ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni. Fino ad occupare, per un certo periodo di tempo, la baita simbolo della protesta. Il bilancio finale degli scontri é stato di tre fermati e una decina di feriti fra forze dell'ordine e manifestanti: il più serio, un giovane attivista, minorenne, trasportato d'urgenza al Cto di Torino.

Il blocco dell'A32
Nel frattempo, a Susa, una decina di chilometri più a valle rispetto a Chiomonte, un corteo di alcune migliaia di abitanti, in testa le famiglie con i bambini, ha raggiunto e occupato, sempre in tarda mattinata, l'autostrada Torino-Bardonecchia, poi chiusa dalla Sitaf, la società che gestisce il collegamento. Per tutto il giorno i militanti hanno bloccato le carreggiate, dove é tutt'ora in corso, a oltranza, il presidio No Tav: andrà avanti fino a notte inoltrata, come é stato appena deciso in un'assemblea improvvisata.

Sulla carreggiata verso Bardonecchia é stato montato un palco, per gli spettacoli della notte bianca di protesta e un gruppo di militanti, allestiti alcuni gazebo, sta cucinando e distribuendo acqua e minestra calda a chi é rimasto in strada, per far sentire la propria ragione contro l'opera. Altre azioni si attendono, inoltre, da domani e per tutto il fine settimana.

Le reazioni
«È stata una fantastica giornata, un'Immacolata di lotta contro il non cantiere installato nel cuore della Val Susa che non si arrende», fanno sapere dal sito Notav.info. «Non importano i numeri - ha dichiarato il leader del movimento, Alberto Perino-. Siamo qui da 22 anni e continueremo a esserci». Dure le reazioni politiche. «Ora basta, ci vuole serietà. L'opera aiuta a superare le difficoltà economiche della ValSusa», ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. «Difendete la Valle di Susa dai No tav, che hanno organizzato la manifestazione odierna con il chiaro intento di compromettere l'afflusso turistico nel ponte dell'Immacolata», l'appello dell'assessore regionale ai Trasporti Barbara Bonino al Governo. Intanto per sabato è stata annunciata una polentata in Val Clarea, con una nuova azione di disturbo vero le recinzioni.

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