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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2012 alle ore 20:32.
L'ultima modifica è del 07 gennaio 2012 alle ore 16:12.

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«Parlavano in italiano o comunque dall'accento potrebbero essere dell'est-Europa». È quanto avrebbe riferito agli investigatori, a proposito dei due rapinatori-killer, Zeng Lia, la mamma della bimba di 9 mesi uccisa a Roma insieme al padre, un cittadino cinese di 31 anni, nel quartiere di Torpignattara. La donna, che è ancora ricoverata all'ospedale San Giovanni di Roma, è stata ascoltata questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo, che indagano sulla vicenda.

Zengh Lia ha saputo che Joy e Zhou sono morti. A darle la tremenda notizia, sabato mattina, sono stati la madre e suo fratello, assistiti da alcuni psicologi. «È crollata, è crollata» hanno riferito persone che hanno parlato con i parenti.

Continuano intanto i controlli a tappeto da parte dei carabinieri nei quartieri Centocelle, Tor Pignattara, Pigneto e Alessandrino. In strada anche i 145 militari appena arrivati in virtù del Terzo Patto per Roma sicura. Posti di blocco sono stati posti lungo le strade dei quartieri. Solo nelle ultime 48 ore, durante i controlli, i carabinieri hanno arrestato 56 persone, di cui la metà stranieri, e ne hanno denunciate altre 37. Gli arresti sono stati eseguiti quasi tutti in flagranza di reato, nel corso dei servizi di controllo mirati per verificare il rispetto delle prescrizioni da parte dei sorvegliati speciali, delle persone agli arresti domiciliari, dei pregiudicati in genere e volti al contrasto della microcriminalità. Undici gli arresti per spaccio, con il sequestro di 4 chili di hashish e altre migliaia di dosi di vari tipi di droghe pronte ad essere immesse sul mercato. Più di mille le persone e 460 i mezzi controllati.

La preoccupazione del ministro Cancellieri: armi ovunque
«Per i tanti segnali di forte inquietudine che mi arrivano posso dire che non mi aspetto un anno tranquillo». Lo afferma il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, in un'intervista a Repubblica, nella quale sottolinea che la sua preoccupazione va dai pacchi bomba a Equitalia, alla protesta per Finmeccanica, alla Tav e agli episodi di cronaca come la rapina finita male a Roma che ha portato alla morte di un uomo cinese e della sua bambina di pochi mesi.

«Purtroppo c'è un uso troppo facile delle armi - aggiunge il ministro - ci sono armi ovunque», e sul caso del duplice delitto a Tor Pignattara fa sapere che «dal ministro fino all' ultimo agente siamo impegnati e faremo di tutto per prendere quegli assassini». Il ministro rassicura sulla necessità di reperire fondi per la sicurezza, «le risorse le troveremo - afferma - Qui serve un salto culturale e di sicuro serve più intelligence. Ma deve essere chiaro che un'azione di sola polizia non basta, ci vuole anche uno stretto raccordo con la magistratura, unità d'intenti e forte impegno sociale». Quanto alle perquisizioni senza il via libera del giudice, Cancellieri assicura che «non sarà una pratica generalizzata ma per le situazioni di grave emergenza».

Alemanno: racket? si seguano tutte le tracce possibili
«Credo che gli inquirenti stiano seguendo tutte le tracce possibili. Bisogna fare in modo che le indagini siano ad ampio spettro: ci può essere una pista di racket, di criminalità organizzata, o di balordi che hanno agito sotto l'effetto di droghe». Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno, commentando a margine di un'iniziativa al Bioparco, il duplice omicidio di un cinese di 31 anni e di sua figlia di nove mesi avvenuto nei giorni scorsi nel quartiere di Torpignattara.

Rutelli: serve l'Antimafia, pericoli sottovalutati da Alemanno
«Alla città serve la collaborazione dell'Antimafia. Dobbiamo chiedere al procuratore nazionale Pietro Grasso un intervento ad hoc per Roma». L'ex sindaco della Capitale Francesco Rutelli ha commentato così, in un'intervista a «Il Riformista», l'ondata di criminalità che sta mettendo in ginocchio Roma. «Abbiamo bisogno - aggiunge - di competenze che ora non ci sono e del raccordo con Prefetto, Questore e Procura». «L'illusione dei sindaci sceriffi - osserva - è finita». Rutelli parla dunque di una «pericolosa guerra in corso tra bande emergenti, soprattutto per lo spaccio, che non lascia immune nessun quartiere di Roma» e punta il dito contro il ruolo delle «mafie che riciclano nella città il denaro sporco».

La 'ndrangheta, prosegue il presidente dell'Api, «ha messo le mani su bar, ristoranti, alberghi e negozi della città». Poi, ci sono «la camorra a la criminalità autoctona, soprattutto sul litorale laziale». E tutto questo, afferma, «è stato gravemente sottovalutato da Alemanno» la cui 'parabolà è stata la seguente: «Prima ha fatto pubblicità ingannevole, poi ha minimizzato gli eventi e adesso fa la vittima».

Durante il Capodanno cinese il ricordo di Zhou e Joy
L'Ambasciata cinese in Italia ha confermato che si terrà il 14 gennaio a Roma, come previsto, la festa del Capodanno cinese, nonostante la comunità cinese sia scossa dall'omicidio della piccola Joy e del papà Zhou Zeng. Alle due vittime verrà dedicato un particolare ricordo durante la manifestazione. Lo ha detto all'Ansa la portavoce della sede diplomatica di Pechino, Yang Yenyen. La festa servirà a ribadire, ha spiegato Yang, che le due comunità italiana e cinese oggi «sono ancora più vicine e che una simile tragedia non deve accadere mai più ». L'ambasciatore cinese Ding Wei e il sindaco di Roma Gianni Alemanno daranno il via alle 14 in piazza del Popolo alla manifestazione che celebra l'avvio dell'Anno del Drago.

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