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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2012 alle ore 16:24.

Dopo le polemiche sul caso Cosentino e la decisione del leader della Lega Nord, Umberto Bossi, di sospendere ogni tipo di incontro pubblico alla presenza dell'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni arrivano segnali di distensione al vertice del partito. «Umberto Bossi mi ha chiamato al telefono e ci siamo parlati. Ora spero che la cosa sia chiarita definitivamente» ha detto Maroni. Le parole dell'ex ministro arrivano dopo una nota di Umberto Bossi in cui si precisava che vi sono veti alla partecipazione di Maroni ai comizi sul territorio. Anzi, presto i due ne terranno uno insieme. «Chi spera in una Lega divisa e dà ascolto a intermediari confusionali rimarrà deluso» aggiunge il leader del partito.

Una segnale di distensione quindi e una vera e propria marcia indietro per Bossi che ritirato la sua "fatwa" contro Maroni dopo che decine di segretari provinciali, sindaci e parlamentari hanno scritto alla segreteria della Lega lombarda per chiedere l'autorizzazione a tenere comizi con l'ex ministro. Quest'ultimo peraltro aveva fatto capire di voler violare qualunque "divieto", confermando la sua presenza all'assemblea di "Libera Padania" al teatro Santuccio di Varese. «Certo che vado, l'hanno organizzato per me», ha detto l'ex ministro dell'Interno che, sul suo profilo Facebook, ha rilanciato il link dell'incontro di mercoledì prossimo.

Intanto nella Lega e anche sui social network si moltiplicano le divisioni nella base leghista ma anche i tentativi di riconciliare il vertice, come quello messo in atto dall'eurodeputato e consigliere comunale milanese, Matteo Salvini, che su Facebook ha messo nell'immagine del suo profilo una vecchia foto di Bossi e Maroni rilassati e assieme, con queste parole: «Un Popolo che cerca la sua Libertà non può rinunciare a nessuno dei suoi Guerrieri: avanti compatti, con Umberto Bossi e con Roberto Maroni, il miglior Ministro dell'Interno della Storia, insieme a noi!». Salvini ha anche ringraziato quelli che su Facebook hanno imitato la sua iniziativa cambiando la foto del profilo: «Ho visto che già 300 amici hanno cambiato la foto del loro profilo mettendo quella che ho messo io. Grazie! Anche FB può dare una mano a chi vuole una Lega forte e unita, vediamo se altri 1.000 faranno lo stesso! Buon sabato pomeriggio a tutti da Milàn».

«Io sono per l'unità del Movimento, non c'è alcuna spaccatura, perché tutti siamo orientati verso lo stesso obiettivo, soprattutto in vista della manifestazione del 22 contro il governo», dice invece il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni.

«La Lega nord del Veneto chiede l'unità del movimento». È questo l'appello lanciato dal presidente della Regione Luca Zaia. Secondo il governatore del Veneto poi «è da verificare, rispetto alle decisioni prese dalla direzione del partito a carico di Maroni, se questa storia sia vera o meno». E per Zaia non c'è dubbio che in questo caso «qualsiasi provedimento lascerebbe aperta una ferita».

«Non direi che c'è una spaccatura». Così il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, sull'attuale momento del Carroccio all'indomani della "censura" a Maroni dopo la riunione del direttivo a Milano. «È normale - ha detto Tosi parlando a margine di un convegno sulla famiglia a Verona - che ci possano essere delle diverse opinioni su qualche episodio. L'importante poi è parlarsi, chiarirsi e andare avanti».

Ma non tutti vogliono la pace. «Ci sono alcuni soggetti che approfittano della stanchezza di Bossi per fargli dire cose che non sono in linea con il movimento. La dirigenza della Lega non è d'accordo con questa posizione». Così Erminio Boso, storico esponente della Lega, in un'intervista a Tgcom24 ha commentato la vicenda.

Danton / Ecco che cosa c'è dietro il '94 rovesciato nella Lega di Bossi e Maroni (di Daniele Bellasio)

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