Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2012 alle ore 18:32.
L'ultima modifica è del 16 gennaio 2012 alle ore 12:16.

My24

«È certo che il comandante ha abbandonato la nave quando molti passeggeri erano ancora da mettere in salvo» afferma invece il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che spiega il provvedimento di fermo per il capitano della Costa Concordia: «Abbiamo temuto la fuga del comandante e pensato potesse sottrarsi alle sue responsabilità» anche «perché‚ navigando da molti anni, ha toccato vari porti in tutto il mondo e avrebbe potuto fuggire» all'estero. Altre testimonanze inchiodano il comandante che secondo il codice della navigazione avrebbe dovuto esssere l'ultimo ad abbandonare la nave. I membri dell'equipaggio hanno detto ai carabinieri di Orbetello che Schettino non ha eseguito correttamente le procedure di emergenza, ha abbandonato tra i primi la nave e persino tentato di entrare in possesso della scatola nera. Ci sono anche i racconti dei passeggeri.

Maria Ines Lona, giudice argentino 72enne, riferisce: «i passeggeri che erano stati sulla nave prima di me dicono che spesso passava il suo tempo tra le donne e il bere». E proprio quella sera, dice un'altra passeggera, un'olandese 41enne, al Daily Mail, Schettino è stato visto bere in uno dei bar della nave «con una bella donna al braccio». «Quello che mi ha scandalizzato più di tutto - racconta la donna, Monique Maurek - è stato quando ho visto il comandante passare gran parte della serata prima che sbattessimo contro uno scoglio a bere al bar con una bella donna sotto braccio». Domani Schettino sarà interrogato dal gip per la convalida del fermo. Risponderà alle domande del giudice, ha annunciato
il legale, per «contribuire lealmente a chiarire la propria posizione». È accusato di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave.

Il racconto dei sopravvissuti
I sopravvissuti ricordano i momenti successivi all'urto con gli scogli. «Il personale della nave è stato efficiente ma gestire la situazione non era facile, c'era troppo panico» dicono la giornalista di Adn Kronos Patrizia Perilli e suo marito Luciano Castro a bordo della nave. «Quando c'è stato l'incidente - racconta Luciano Castro - eravamo al ristorante: ad un certo punto abbiamo sentito un boato e la luce è andata via solo per pochi secondi ma questo è stato sufficiente per far vuotare la sala. Quando si sono riaccese le luci intorno a noi non c'era quasi più nessuno, se non dei camerieri inebetiti e una coppia, seduta accanto al nostro tavolo: lei era incinta, aveva una crisi di panico e respirava a fatica. Mentre mia moglie ha cercato di tranquillizzarla». «Poi siamo usciti - continua Castro - e il personale ci ha dato due salvagenti perché non potevamo tornare in cabina a prendere i nostri. Il personale era già accanto alle scialuppe e ci ha aiutato ad entrare, cosa non facile in quella situazione con la gente che urlava. Noi eravamo sulla scialuppa numero 14 e i passeggeri spingevano, si buttavano sulla scialuppa in preda a crisi di panico; anche il personale diceva che non c'era più posto. Addirittura l'equipaggio ha dovuto usare l'accetta per liberare la scialuppa e farla scendere in mare».

Le assicurazioni e il danno
Quanto alla Carnival, la società proprietaria della Concordia, stima sui 90 milioni di dollari l'impatto del disastro sul bilancio del 2012. Le perdite calcolate finora - spiega la società, controllante di Costa Crociere - sono solo quelle direttamente connesse all'impossibilità di far navigare la Concordia «che non sarà in servizio per l'intero anno fiscale, se non oltre». Carnival ha infatti spiegato che prevede ulteriori costi ancora impossibili da stimare. È pari invece a 30 milioni di dollari la copertura assicurativa deducibile. «Al momento la nostra priorità e la salvezza dei nostri passeggeri e dell'equipaggio - ha sottolineato il presidente e ad di Carnival, Micky Arison -. Siamo profondamente intristiti da questo tragico evento e il nostro pensiero va a tutti coloro colpiti dall'affondamento della Costa Concordia, specialmente alle famiglie e agli affetti di chi ha perso la vita». Dal canto suo Costa Crociere ha valutato in 93 milioni di dollari i danni «immediati» per il disastro della nave Concordia. Lo ha detto a Genova il presidente Foschi, sottolineando che, oltre a questi, si dovranno valutare i danni che riguardano idiversi aspetti assicurativi.

Shopping24

Dai nostri archivi