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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2012 alle ore 11:01.

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(LaPresse)(LaPresse)

Proteste in tutta Italia per lo sciopero nazionale dei taxi indetto contro il decreto liberalizzazioni varato dal Governo Monti. Frizioni contro la richiesta di scioglimento dei turni avanzata da Cgil. A Roma, come nelle altre città, le auto bianche si sono fermate dalle 8 alle 22. Parcheggi vuoti, nessun taxi nelle vie, centralini di tutte le cooperative che avvertono che "il servizio non può essere garantito per lo sciopero nazionale". A Roma si sono registrati disagi in particolare all'aeroporto di Fiumicino e alla Stazione Termini.

A Napoli 441 tassisti denunciati
Intanto quattrocentoquarantuno tassisti napoletani sono stati denunciati dalla polizia municipale per il reato di interruzione di pubblico servizio. Si tratta in maggioranza dei tassisti che dall'11 al 17 gennaio hanno occupato piazza del Plebiscito per protestare contro le liberalizzazioni. Taxi fermi anche oggi a Napoli e corse garantite solo per le emergenze, i disabili, le donne incinte e gli ammalati.

Al circo Massimo il comizio
L'appuntamento clou si è svolto al Circo Massimo, già teatro della protesta della scorsa settimana andata avanti cinque giorni. Teatro nel quale è emersa la proposta avanzata dalla Cgil di sciogliere i turni per 15 giorni, da presentare al sindaco Alemanno. «Così faremo vedere una volta per tutte che i taxi della Capitale sono suffcicienti», ha detto Nicola Di Giacobbe, segretario di Unica-Cgil Taxi.. A Bologna 250 tassisti di Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino si sono dati appuntamento per sfilare con un "serpentone" di auto bianche dalla periferia al centro.

Scioglimento dei turni scelta solo di Cgil
«Non ci risulta nessuna unanimità nella decisione di sciogliere i turni. Di Giacobbe parla per se stesso. Facciamo appello al sindaco di Roma Gianni Alemanno di non accettare scelte non condivise da tutte le organizzazioni sindacali di categoria, anche alla luce delle decisioni prese dal Parlamentino taxi nazionale che non ha mai dato indicazioni di ipotetici scioglimenti dei turni, previo assenso della categoria a livello nazionale. Chiunque intenda fare passi in altre direzioni con scelte unilaterali, si dovrà assumere tutte le responsabilità conseguenti nei confronti dei colleghi attenti alle indicazioni date dal parlamentino», hanno scritto in una nota congiunta i sindacati Ciisa-Taxi, Uritaxi, Fast, Confartigianato Lazio, Ata casartigiani, Claai, Uil trasporti, Uti, Cna, Uri.

A Milano concentramento a San Siro
«La partita non è chiusa, alcuni aspetti dell'accordo con il governo sono positivi, ma altri vanno definiti», hanno sottolineato i tassisti riuniti in un concentramento dietro lo stadio di San Siro, a Milano. Centinaia di taxi sono posteggiati in via Tesio e nel parcheggio normalmente utilizzato dai pullman dei tifosi e anche nelle vie adiacenti: l'obiettivo - hanno spiegato gli organizzatori - è quello di raggiungere nell'arco della giornata un migliaio di vetture. «Bisogna risolvere diversi problemi - ha spiegato Raffaele Grassi, presidente milanese del Satam-Cna - da un lato la questione della territorialità, cioè che i taxi debbano avere un'area ben definita in cui lavorare abolendo quindi dalla normativa in via di approvazione l'ipotesi che un taxi di Barletta possa lavorare a Milano e viceversa, e poi fare sì che in caso di nuove licenze queste vengano messe all'asta e i proventi siano utilizzati per servizi utili ai cittadini in termini di corsie preferenziali, auto ecologiche e così via».

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