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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2012 alle ore 16:17.

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Herman Van Rompuy, Angela Merkel. Mario Monti e Nicolas Sarkozy (Epa)Herman Van Rompuy, Angela Merkel. Mario Monti e Nicolas Sarkozy (Epa)

Clima pesante al primo vertice dell'anno dei capi di stato e di governo dell'Unione europea. La controversa proposta tedesca di commissariare la gestione del bilancio della Grecia ha fatto sollevare pesanti critiche nei confronti del governo tedesco che l'aveva avanzata. Se nei giorni scorsi lo stesso governo greco aveva dichiarato la sua netta contrarietà a quasiasi cessione della sovranità, al vertice europeo vari esponenti hanno usato parole due contro l'idea di Berlino. Tra questi spicca il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, che ha definito l'ipotesi «inaccettabile».

«Sono fortemente contrario - ha dichiarato Juncker - all'idea di imporre un commissariamento finalizzato solo alla Grecia. Non è accettabile». Secondo il primo ministro lussemburghese «é necessario essere attenti a non ferire più del necessario i greci». Per questo Berlino dovrebbe essere «un pò più prudente nelle sue dichiarazioni». La minaccia tedesca quindi «va nella direzione sbagliata».

Il governo tedesco ha inviato un "paper" (consulta il documento originale) ai vari paesi europei in cui si propone la nomina di un commissario europeo con poteri speciali di veto in materia di bilancio. Lo scopo è quello di assicurarsi che Atene attui i programmi di risanamento e riforma concordati. Una forma di controllo nettamente superiore a quella attuale che metterebbe in discussione la sovranità nazionale del paese (non a caso prevedrebbe una modifica della stessa costituzione greca).

«Non è utile e porta solo nella direzione sbagliata», ha detto a sua volta il cancelliere austriaco Werner Faymann, avvertendo di stare attenti a «non offendere» e ricordando che la Grecia «deve rispettare condizioni dure, e questo non è certamente facile per i greci». Dal canto suo l'ex premier socialista greco George Papandreou ha sottolineato come l'Europa abbia bisogno di «più democrazia, non meno: o ci muoviamo in modo democratico, dove ogni Paese è responsabile delle proprie politiche, o mineremo la democrazia in Europa».

Messa all'angolo, la cancelliera Angela Merkel ha tentato di placare le polemiche. «Non desidero avere un dibattito polemico, ma una discussione che si chiuda con successo», ha detto al suo arrivo al Consiglio Ue. La cancelliera ha spiegato che bisogna discutere su come l'Europa può fare in modo che la Grecia porti a compimento gli impegni che ha assunto. (An. Fr.)

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