La Grecia potrebbe raggiungere un'intesa preliminare sullo swap del debito con i creditori del settore privato già nella serata di domenica. È quanto riferisce una fonte riservata del governo ellenico confermando quanto già detto dal commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn che ha parlato di un'intesa entro la fine del mese.

Il funzionario ha sottolineato che è evidente che gli altri paesi dell'eurozona non intendono impiegare ulteriori fondi per salvare Atene ma che, nel caso il secondo piano di aiuti si rivelasse insufficiente, ci sarebbero «altri modi» per risolvere la questione.

Intanto però la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde critica le proposte fatte sino ad ora dalle banche creditrici al governo ellenico nei negoziati per la riduzione del debito. «Per come la vedo io - ha detto intervistata da Bloomberg Tv a Davos - i negoziati sono ancora in corso ma sicuramente non è auspicabile che la Grecia accetti le proposte dei creditori».

«Abbiamo fatto molto. Siamo pronti ad accettare un taglio di quasi il 70%» ha detto da parte sua il presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, presidente dell'Iif (Institute of International Finance) che rappresenta all'incirca il 60% dei creditori privati coinvolti nelle trattative con Atene. Intervistato a Davos dal canale all-news tedesco Ntv, Ackermann si è detto fiducioso che le trattative si concludano positivamente.

Da parte sua l'esponente della Bce Joerg Asmussen, in una intervista a Reuters, ha ribadito che la Banca centrale europea resterà fuori dall'accordo. Il negoziato sullo swap del debito di Atene è con i creditori privati e la «Bce e l'eurosistema non sono soggetti privati» ha dichiarato. Nei giorni scorsi il Financial Times aveva scritto che il Fmi avrebbe fatto pressione perché anche i "creditori pubblici" facessero la loro parte nella ristrutturazione greca.

La Bce ha comprato 40 miliardi di euro di titoli greci come parte del securities markets programme, il piano di acquisto di titoli di stato (lo stesso adottato per sostenere l'Italia). Tali titoli garantiranno un cospicuo guadagno se la Grecia non farà default e verranno tenuti fino a scadenza, perché acquistati a prezzi molto contenuti. (An. Fr.)

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