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Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2012 alle ore 17:00.
L'ultima modifica è del 09 febbraio 2012 alle ore 08:08.

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(Afp)(Afp)

La cancelliera tedesca Angela Merkel pone fine a un pomeriggio di speranze greche. Dopo che il governo di Atene aveva ufficializzato l'accordo generale sul piano di austerity supplementare sembrava prevalere l'ottimismo tanto che la direttrice del Fmi Lagarde aveva parlato di «segnali incoraggianti». Ma Merkel ha riportato tutti con i piedi per terra, esortato il governo greco a realizzare in fretta le riforme concordate con la troika. «Alcune misure urgentemente necessarie sono state accettate su carta, ma in gran parte restano ancora irrealizzate», ha detto Merkel in un'intervista che uscirà domani sul quotidiano Passauer Neue Presse.

Raffredda gli entusiasmi anche il commissario Ue Olli Rehn secondo cui il governo e il parlamento greco devono ancora «convincere» l'Eurogruppo sul loro effettivo impegno ad attuare le promesse e gli impegni assunti prima di ottenere il secondo prestito. Rehn ha confermato che un accordo di principio è stato trovato ma si tratta di un accordo «a livello di esperti» tra Atene e i creditori pubblici. Ora governo ed Europarlamento «devono convincere i partner europei con impegni forti e azioni concrete».

L'accordo
«Accordo generale» tra i tre partiti politici che sostengono il governo greco sulle misure di austerità supplementari e le riforme richieste da Unione europea e Fondo monetario internazionale in cambio di nuovi aiuti. È stato raggiunto poco prima della riunione dell'Eurogruppo di questa sera. Accordo necessario, assieme alla ristrutturazione del debito pubblico in mano alle banche, per sbloccare il piano di aiuti Ue-Fmi stimato intorno ai 130 miliardi di euro. I principali sindacati greci hanno indetto un nuovo sciopero di 48 ore, il secondo di questa settimana, contro le misure di austerità. «È previsto uno sciopero generale per venerdì e sabato a fianco dei dipendenti del settore pubblico», ha comunicato una portavoce della Gsee, che rappresenta i lavoratori del settore privato. In Grecia il tasso di disoccupazione a novembre ha superato il 20% e ha sfondato la soglia di un milione di persone senza lavoro.

Ostacolo pensioni
Nel comunicato del governo viene indicato che i partiti si sono accordati «sul punto lasciato in sospeso» ieri notte relativo ai tagli pensionistici. L'accordo - scrive il Financial Times - è stato raggiunto dopo che Papademos ha assicurato Antonis Samaras, leader dei conservatori del partito Nuova Democrazia e probabile primo ministro, che le pensioni più basse non faranno parte del programma di tagli da 3,3 miliardi di tagli. Il fatto che i sindacati ellenici abbiamo confermato lo sciopero di due giorni per domani e sabato non ha pesato sulle ultime fasi del negoziato politico.

Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, volato a Bruxelles cper chiudere l'accordo a livello europeo ha dichiarato: «Abbiamo raggiunto un accordo con lo staff della troika Fmi, Ue e Bce per un piano nuovo, forte e credibile. Abbiamo anche un accordo con i creditori privati per lo scambio di titoli di Stato. Abbiamo ora bisogno dell'appoggio politico dell'Eurogruppo per il passo finale».

Ma tutto questo non basterà a far sorridere Atene. Certamente, non stasera. Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker sostiene che ci sono ancora numerosi «punti da chiarire» sulla Grecia, ciò rende difficile la conclusione di un accordo questa sera all'Eurogruppo su nuovi aiuti finanziari ad Atene. Non ci sarebbero insomma elementi per poter «credere che ci sarà un accordo questa sera», ha detto Juncker, aggiungendo che «se non è per stasera, sarà per la settimana prossima. Non sarebbe una catastrofe». E il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble ha confermato che una decisione sull'accordo sul piano di austerità «non ci sarà» al termine dell'Eurogruppo di stasera. «Non siamo ancora a quel punto», ha detto ai giornalisti.

Un anno in più, 150mila statali a casa
Se l'intesa sarà raggiunta in Europa e con il Fondo monetario, la Grecia avrà un anno in più (fino al 2015) per creare nei suoi conti pubblici un avanzo primario di 4,5 miliardi di euro. Il governo Papademos dovrà però specificare nell'immediato le misure aggiuntive di austerity che intende prendere per il periodo 2013-2015, che dovranno essere pari a circa 10 miliardi di euro.

Un taglio di almeno 150mila dipendenti pubblici entro il 2015. C'è anche questo impegno nella lettera di intentì preparata dalla Troika e dal governo greco e che ora sarà valutata con attenzione dai ministri dell'Eurogruppo. L'obiettivo è volto a ridurre la quota di occupati considerati superflui nella pubblica amministrazione, che costituisce il serbatoio di impiego più importante del paese. Nel caso in cui la tabella di marcia sulla riduzione dei dipendenti pubblici non fosse rispettata il governo greco si impegna a congelare le assunzioni «immediatamente«.

Atene tratta, oggi l'Eurogruppo. Verso accordo con la Troika (di Vittorio Da Rold)

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