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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2012 alle ore 19:33.
L'ultima modifica è del 15 febbraio 2012 alle ore 13:53.

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La riunione per teleconferenza dell'Eurogruppo é finita e, come previsto, non é stata presa alcuna decisione sulla Grecia. Tutto è rimandato alla prossima riunione, convocata per il 20 febbraio.

«La Grecia ha fatto molto, ma resta altro lavoro da fare, e siamo fiduciosi che l'Eurogruppo sarà nelle condizioni di prendere le necessarie decisioni lunedì». È quanto ha dichiarato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker al termine della conference call dei 17 paesi dell'eurozona sul secondo pacchetto di aiuti alla Grecia.

A nulla è valsa, per ora, l'indicazione del ministro greco Evangelos Venizelos, secondo cui il governo greco avrebbe raggiunto un accordo per 325 milioni di euro di tagli.

L'incontro dell'Eurogruppo in programma calendarizzato per oggi è stato declassato a teleconferenza. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha lasciato poco prima delle 19 il palazzo del Parlamento di Strasburgo, dopo una serie di incontri e dopo aver partecipato alla prima parte della conferenza telefonica dell'Eurogruppo sulla Grecia. Il viceministro Vittorio Grilli prosegue ora la conference call da Roma. L'incontro ufficiale si terrà lunedì prossimo, 20 febbraio, quando si attende l'ok definitivo dell'Europarlamento al nuovo piano di salvataggio della Grecia (che ha bisogno di altri 130 miliardi per onorare le prossime scadenze finanziarie, in primis il bond da 14,4 miliardi che scade il 20 marzo).

Samaras e Papandreou si impegnano sulle riforme
I capi dei due maggiori partiti politici della Grecia - George Papandreou, dei socialisti e Antonis Samaras, dei conservatori - rimasti a sostenere l'attuale governo di salvezza nazionale, hanno inviato una lettera ai responsabili dell'area euro con la quale si impegnano a proseguire le misure di risanamento e le riforme, avviate dalla Grecia su richiesta di Ue e Fmi come condizione di nuovi aiuti. Anche dopo le elezioni generali, calendarizzate ad aprile. Era una delle due ultime condizioni rimanenti pretese dall'Eurogruppo per procedere con un nuovo piano di sostegni. Resta da completare l'altra condizione, il reperimento di 325 milioni di euro di economia supplementari nel bilancio.

Funzionari al lavoro su slittamento del pacchetto a dopo le elezioni
Intanto secondo le ultime indiscrezioni, i funzionari dei ministeri delle Finanze della zona euro stanno esaminando diverse modalità per far slittare alcune parti o addirittura tutto il secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia, evitando comunque un default disordinato del paese. Lo hanno riferito alcune fonti Ue, spiegando che lo slittamento potrebbe protarsi addirittura fino a dopo le elezioni greche di aprile. Se da un lato infatti la gran parte degli elementi del pacchetto, che sarà di complessivi 130 miliardi di euro, sono a posto, i ministri delle Finanze non sarebbero soddisfatti circa il pieno impegno dei leader politici greci sulle riforme.

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