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Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2012 alle ore 21:50.
L'ultima modifica è del 02 marzo 2012 alle ore 12:32.

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Dopo gli scontri di ieri il governo sceglie la fermezzaDopo gli scontri di ieri il governo sceglie la fermezza

«Il Governo ha deciso di confermare il pieno impegno per la realizzazione dell'opera». Lo ha detto il premier Mario Monti al temine dell'incontro che si è tenuto stasera a Palazzo Chigi per fare il punto sui lavori per l'asse ferroviario Tav Torino-Lione. «Ci sono state forme di violenza - ha detto Monti -: la libertà di espressione del pensiero è bene fondamentale che lo Stato è impegnato a tutelare», ma «non saranno consentite forme di illegalità e sarà contrastata ogni forma di violenza». «Vorrei invitare a considerare che il nostro Paese avverte un crescente disagio sociale soprattutto nei giovani» e che l'opera della Tav ci evita di «lasciare andare alla deriva la nostra Penisola». Anche perché, ha aggiunto il premier, «molte manifestazioni di disagio sociale sparso un po' dappertutto troverebbero delle ragioni sempre più gravi in un'economia che andasse alla deriva, perdendo un aggancio all'Europa».

Al vertice romano, oltre a Mario Monti, hanno partecipato il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e il commissario straordinario di Governo, Mario Virano. Lo stesso commissario alla Tav, dopo il vertice, ha dichiarato che «la ferma determinazione del Governo ad andare avanti sulla realizzazione della Tav Torino-Lione è quasi un fatto ovvio».

La risposta dei no-Tav
«Monti ha detto un sacco di cose roboanti e ha mostrato i muscoli. Gli vogliamo bene. Ma eviti le prove di forza con noi. Non servono. E si sprecano soldi». Lo ha detto Alberto Perino, leader dei No Tav, all'assemblea in corso a Bussoleno (Torino). «Pensaci bene - ha aggiunto Perino rivolgendosi al premier - prima di buttare soldi dalla finestra per il Tav. Se vuoi farci fare ginnastica su e giù per la Valle noi siamo pronti».

Continuano le proteste
Le parole di Monti sono arrivate al termine di un'altra giornata con molti episodi di contestazione. Stefano Rogliatti, operatore tv, era stato aggredito la scorsa notte sulla A32 Torino-Bardonecchia da alcuni manifestanti, ma dal profilo Facebook del movimento è poi arrivato l'invito a scusarsi con il videoreporter.

In mattinata c'è stato un tentativo di protesta di un gruppetto di attivisti sulla A14, in zona fiera a Bologna, ma quando le pattuglie sono arrivate sul posto i pochi manifestanti si erano dispersi. Tensione anche a Napoli tra la polizia e alcuni studenti e manifestanti dei centri sociali, mentre a Milano 150 studenti hanno occupato il liceo artistico esibendo lo striscione «no Tav». Binari occupati per una quindicina di minuti a Milano Rogoredo.

Intanto è fuori pericolo di vita Luca Abbà, il militante rimasto ferito in seguito alla folgorazione e alla caduta da un palo dell'alta tensione: il giovane è stato sottoposto ad un intervento chirurgico durato circa tre ore e «tecnicamente riuscito», secondo quanto riferito dall'ospedale.

Appello per il dialogo in Valsusa
E per la riapertura del dialogo in Valsusa c'è un appello al Governo da parte di esponenti della società civile, della cultura e della politica. Nel documento chiedono «con forza che il Governo italiano risponda positivamente alla richiesta d'incontro da parte dei sindaci della Valsusa affinché si possa svolgere un confronto democratico con i territori direttamente interessati dall'opera». Ritengono necessario, inoltre, che si apra «un confronto tecnico sul merito dell'opera». Tra i firmatari don Ciotti, il presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e quello di Bari Michele Emiliano.

La risposta del Governo
«Il dialogo continuerà con chiunque non voglia usare la violenza e l'illegalità», ha ribadito il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri. «La posizione del governo sulla Tav è stata già espressa in maniera chiara: rispetto delle normative nazionali ed europee in materia ambientale che debbono essere il punto di riferimento per la realizzazione delle infrastrutture che servono al Paese», ha affermato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. Un appello al dialogo è stato lanciato anche dal ministro della Cooperazione Andrea Riccardi: «bisogna dialogare ma anche essere fermi contro ogni violenza».

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