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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2012 alle ore 16:59.

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Steve Jobs è dentro ognuno di noiSteve Jobs è dentro ognuno di noi

La creatività non è un'esclusiva di persone eccezionali come Steve Jobs o Bob Dylan, ma ciascuno di noi ne possiede in dote sufficiente a stupire. Parola di guru, ovvero di Jonah Lehrer, scrittore (autore, tra gli altri di "Proust era un neuroscienziato") ed editorialista su temi a cavallo tra la scienza e le discipline umanistiche, che sul Wall Street Journal propone le sue riflessioni, con un'analisi destinata senza dubbio a creare dibattito.

Un'abilità da sviluppare
«La creatività non è una caratteristica che abbiamo ereditato nei nostri geni o una benedizione concessa dagli angeli, ma un'abilità che ognuno può sviluppare», analizza. Precisando che «molti grandi progressi della scienza e della tecnica sono il frutto dell'audacia ingenua degli outsider», espressione che usa per indicare quanti si adoperano per andare al di là delle competenze settoriali, sperimentando con curiosità in varie direzioni.

Come nacque il Post-it
Come nel caso del ricercatore di 3M Arthur Fly, che nel 1969 aveva assistito alla presentazione di una nuova colla, a cura del collega Spencer Silver, che si era rivelata un fallimento per la sua scarsa presa. Cinque anni dopo Fly era impegnato come corista in chiesa e faticava a tenere traccia dei brani del giorno, a causa di un segnalibri scivoloso. Così gli tornò in mente la colla fallimentare vista cinque anni prima: tornato in azienda all'indomani, la provò come segnalibri e nacque un prodotto a suo modo rivoluzionario come il post-it, capace di conservare il segno delle pagine, senza alcun effetto indelebile.

Il caso è frutto di fatica
Anche se grandi innovazioni nascono in momenti improbabili esse sono frutto di duro lavoro, di sperimentazioni continue e di errori. «Anche se gli inventori amano vantarsi delle loro scoperte», sottolineava spesso Nietzsche, «la loro quotidianità è molto meno romantica. Tutti i grandi artisti e pensatori sono grandi lavoratori».
Una posizione condivisa da Steve Jobs. Una delle sue frasi più celebri recita: «La creatività altro non è che collegare le cose», a indicare che anche le innovazioni più grandi altro non sono che la combinazione di elementi che già esistevano. E se lo diceva uno che ha inventato l'iPod, l'iPhone e l'iPad, c'è da credergli. Come dimostrano, del resto, altri casi celebri, come quello di Larry Page e Sergey Brin, che hanno inventato Google mettendo a frutto gli studi fatti per classificare al meglio gli articoli accademici (un maggior numero di citazioni, corrisponde a una maggiore influenza) o quello di Mark Zuckerberg inventore di Facebook, che con la quotazione potrebbe diventare l'uomo più ricco del mondo.

Uscire dai propri confini
Ancora Jobs ha più volte ribadito come la capacità creativa sia dovuta alla capacità di uscire dai propri campi di azione o di studio. Come fece lui quando abbandonò gli studi universitari, limitandosi a seguire un corso di calligrafia, che gli tornò utile per realizzare i caratteri del Mac.
Una conferma della validità di questo sistema è arrivata da uno studio del sociologo Martin Ruef, condotto su 766 laureati della Stanford Business School, che si erano messi in proprio: coloro che hanno sviluppato reti di relazioni in settori diversi dal proprio presentano una maggiore capacità di innovazione rispetto alla media. Così, sottolinea Lehrer, le aziende più innovative sono quelle che sviluppano la creatività dei loro dipendenti e favoriscono il passaggio da una funzione aziendale all'altra, per non ingabbiare le potenzialità delle persone. «La creatività è una scintilla», conclude l'esperto. «Può essere straziante quando stiamo strofinando due pietre e non otteniamo nulla. Ma quante soddisfazioni si ricavano se la fiamma prende corpo e invade il mondo migliorandolo!».

Ecco i dieci passi per fare vostro il cammino della creatività tratti
da «Imagine: How Creativity Works», nuovo libro di Jonah Lehrer.

1) Occhio ai colori
Per quanto possa sembrare eccessivo, i colori hanno la loro importanza. Ad esempio il blu aiuta a lavorare più rilassati e ad associare i concetti, mentre il rosso favorisce l'attenzione nel breve termine.

2) Meglio all'alba
Ogni momento può essere propizio per la creatività, ma le prime ore del giorno sono tendenzialmente le migliori.

3) Sognare a occhi aperti
Diversi studi hanno dimostrato che la creatività è più spiccata tra quanti sono capaci di sognare a occhi aperti, superando le convenzioni.

4) Pensare come un bambino
A sette anni si raggiunge il picco del pensiero divergente. Essere capaci di pensare come un bambino aiuta a uscire dagli schemi e favorisce le invenzioni.

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