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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2012 alle ore 16:27.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2012 alle ore 09:48.

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Sulla riforma del mercato del lavoro «il governo è relativamente pronto» e l'obiettivo «resta quello di un accordo con le parti sociali da realizzarsi entro il termine, entro il 23 marzo». Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, nel corso di un'audizione in Senato, aggiungendo che il governo è pronto a «presentare proposte su un blocco complessivo della riforma del mercato del lavoro su 5 punti». Fornero ha precisato che questo «non vuol dire che abbiamo tutto blindato».

«Gli obiettivi - ha detto Fornero - rimangono quelli di un accordo con le parti sociali da realizzarsi entro il termine del 23 marzo, ma non è che ci impicchiamo all'albero. Penso che forse lo potremmo fare già la prossima settimana, non faccio uno sforzo di ottimismo di maniera, sono consapevole che ci sono molti problemi, ma conto che le parti tutte capiscano che questo dare oggi significa aprire per il domani. Noi per questo ci impegniamo. Il presidente Monti ha un impegno dal 25 e vogliamo che entro la sua partenza ci sia l'accordo».

Il ministro è tornato anche sulla polemica scaturita dall'utilizzo del termine «paccata» di soldi, che ha conquistato la rete finendo al centro dei commenti su Twitter. «Non si vede perché i soldi devono essere messi prima. Se c'è accordo si discute di tutto, se no il Governo fa la sua scelta e la finanzia». Fornero ha precisato: «Non volevo dire senza soldi niente accordo». «Noi come governo siamo relativamente pronti, ma questo non vuol dire - ha precisato ancora il ministro - che abbiamo tutto blindato. Siamo relativamente pronti a presentare proposte su blocco complessivo della riforma del mercato del lavoro su cinque punti: ordinamento contratti, sistema degli ammortizzatori sociali, flessibilità in uscita, politiche attive e servizi per il lavoro».

Oggi si sono incontrate le parti sociali: la riunione è durata quasi 5 ore. Sui contenuti è massimo riserbo. Anche se per i nuovi ammortizzatori sociali - secondo quanto trapelato da fonte sindacale - si potrebbe allungare il periodo di transizione, portando più in avanti la data di avvio e l'entrata a regime del nuovo sistema, rispetto al 2013-2015 indicato nella proposta di riforma del lavoro. Si valuterebbe l'entrata a regime nel 2017, come inizialmente ipotizzato.

Nuovo round con i sindacati. Angeletti: incontro utile
Intanto a fine terminata è terminato un nuovo round con i sindacati. Al centro dei colloqui il tema dell'articolo 18 e gli ammortizzatori sociali. «È stato un incontro utile, nei prossimi giorni gli incontri proseguiranno, non abbiamo stabilito quando e come. Abbiamo convenuto con il Governo che i contenuti di questa conversazione rimarranno patrimonio di coloro che li hanno fatti». Così il leader della Uil, Luigi Angeletti, al termine dell'incontro, durato l'intera mattinata. «Abbiamo preso l'impegno - ha spiegato Angeletti, all'uscita dal Ministero del lavoro - di non diffondere informazioni: stiamo facendo una trattativa. Le trattative non si fanno sui giornali», quando si sarà conclusa, ha aggiunto, «conoscerete i particolari». «Incontro utile - ha rimarcato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Non vi dico nulla di più».

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