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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 22:12.
L'ultima modifica è del 20 marzo 2012 alle ore 13:37.

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Casini su Twitter: risultato accettabile, no a trombe di guerra
«Negoziato difficile risultato accettabile. Ognuno ha rinunciato a qualcosa per un intesa a mezza strada». Lo scrive su Twitter, il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. «Mi auguro che nessuno voglia irresponsabilmente suonare trombe di guerra. Il Parlamento non sará passacarte ma potrá migliorare».

Il premier cita Napolitano
«Prevalga l'interesse generale»: richiamando le recentissime parole pronunciate sulla riforma dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti aveva aperto la sessione pomeridiana del vertice tra governo e parti sociali in corso a Palazzo Chigi. Il metodo proposto ai partecipanti, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe quello di verbalizzare le varie posizioni al tavolo, sia in accordo che in disaccordo, su cui poi basare la costruzione del testo che il governo porterà all'esame del Parlamento, «interlocutore principale» dell'esecutivo.

L'ipotesi di elencare le causali dei licenziamenti disciplinari
Nelle ultime ore, a tavolo non ancora ripreso, era invece emersa l'ipotesi di un possibile accordo sui licenziamenti disciplinari, con un'apertura del Governo alle posizioni di Cisl e Uil. Nel giorno decisivo per le sorti della riforma del mercato del lavoro, l'Esecutivo avrebbe infatti anche ipotizzato di acconsentire ad una richiesta avanzate da Cisl e Uil: elencare le causali per i licenziamenti disciplinari sulle quali il giudice del lavoro dovrà decidere tra reintegro e indennizzo superiore alle 30 mensilità. La decisione sarebbe emersa nel corso delle ultime mediazioni con le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro.

La novità sull'articolo 18
In materia di articolo 18, come annunciato da giorni, resta il reintegro garantito per i licenziamenti discriminatori e l'indennizzo per quelli individuali per motivi economici. Per i licenziamenti economici giudicati illegittimi dal giudice il risarcimento previsto sarà un minimo di 15 mensilità e un massimo di 27 dell'ultima retribuzione. Reintegro per discriminatori anche sotto 15 dipendenti.

In mattinata, confronto interlocutorio
La trattativa dunque prosegue. Al momento, chiuso a metà giornata il tavolo separato fra Governo e parti datoriali, il confronto con le parti sociali non è ancora ripreso, anche se nella stanza del premier Mario Monti si sta svolgendo una riunione ristretta con lo stesso presidente del
Consiglio, alcuni esponenti dell'esecutivo e i leader di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confindustria. Tra le soluzioni che sarebbero state valutate nell'incontro di questa mattina, quella di un aumento più consistente della nuova indennità di disoccupazione per i salari più bassi. L'Aspi dovrebbe dunque essere pari al 75% per le retribuzioni fino a 1.150 euro e al 25% per la quota superiore a questa cifra (secondo la prima ipotesi era al 70% del salario fino a 1.250 euro e al 30% sopra questa cifra). In pratica per una retribuzione lorda di 1.150 euro varrebbe 862,5 euro lordi a fronte degli iniziali 805.

Rete Imprese registra passi in avanti
Rete imprese italia ha partecipato, insieme ad Abi e Confindustria. Marco Venturi di Rete Imprese ha dichiarato che sono stati compiuti passi avanti ma che firmeranno l'accordo se «saranno smussate alcune cose». «Abbiamo posto la questione dei costi e abbiamo avuto risposte positive. Se verranno risolte tutte le altre questioni, per quanto ci riguarda ci sarà l'accordo». Venturi ha aggiunto: la questione della stagionalità, invece, «è risolta». I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno lasciato la sede del governo intorno all'ora di pranzo. Dalle prime testimonianze è emerso come la trattativa sia ancora in salita. Camusso (Cgil) ha riunito la segreteria confederale per fare il punto sullo stato dei lavori.

Trattativa no stop
Dopo il vertice in notturna su ammortizzatori sociali e contratti, le parti si erano date appuntamento per questa mattina a palazzo Chigi. Presente all'incontro anche il presidente del Consiglio, con l'obiettivo di contribuire in prima persona al superamento dell'empasse.

Sul tavolo la flessibilità in uscita
Hanno partecipato al vertice alcuni rappresentanti del Governo (il ministro Fornero, il responsabile per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli) e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e il numero uno di Rete imprese Italia Marco Venturi.

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