Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2012 alle ore 13:38.

My24
Calisto TanziCalisto Tanzi

«Mi pento dello stato di esaltazione che all'epoca non mi ha consentito di percepire che celando le reali condizioni del gruppo non sarei uscito dal tunnel dei debiti e dalla spirale di reati che per tale motivo andavo compiendo». Così Calisto Tanzi ha concluso le sue dichiarazioni spontanee al processo d'appello sul crac della Parmalat a Bologna. Tanzi ha anche spiegato che di molti errori commessi «ho compreso l'entità e il significato soltanto nel corso del processo».

Tanzi è arrivato in ambulanza in Corte d'Appello, a Bologna, per l'udienza del processo di secondo grado sul crack della Parmalat. L'ex patron di Collecchio ha il sondino naso-gastrico per l'alimentazione artificiale. Il suo legale, Giampiero Biancolella, ha chiesto, e ottenuto, che il suo assistito venisse tradotto senza le manette ai polsi.

«Fin dai primi interrogatori mi sono sempre assunto la responsabilità di quanto è stato fatto nel gruppo - ha detto leggendo un testo in modo incerto - e sono perfettamente consapevole della gravità dei danni che i creditori, e soprattutto coloro che hanno acquistato obbligazioni riferibili al gruppo, hanno subito». Tanzi ha detto inoltre di confidare che la Corte saprà tenere conto di ciò anche per le «mie gravi condizioni di salute» e per il fatto che «porterò sempre il peso per le sofferenze causate».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi