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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2012 alle ore 12:31.

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Antonio Ereditato (Ansa)Antonio Ereditato (Ansa)

Si è dimesso il fisico dei «super neutrini», Antonio Ereditato, coordinatore dell'esperimento «Opera» i cui dati - nel settembre scorso - indicavano i neutrini come più veloci della luce. Le dimissioni sono arrivate dopo che alcuni ricercatori, membri di Opera, avevano presentato una mozione con la quale chiedevano a Ereditato di lasciare l'incarico.

La mozione non è passata, ma ha di fatto creato una spaccatura fra i ricercatori. Su questa base Ereditato ha ritenuto opportuno dimettersi in quanto la collaborazione non sarebbe più stata gestibile. Da parte dello scienziato al momento c'è solo un secco «no comment».

La ricostruzione della vicenda dei «super neutrini»
Per un fisico che si occupa di una materia così complicata come lo studio dei neutrini, è davvero raro riuscire a finire sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Eppure, ad Antonio Ereditato, ormai ex portavoce dell'esperimento Opera, è successo nel settembre scorso con una notizia che aveva dell'incredibile: i neutrini possono viaggiare a una velocità superiore alla luce.

L'annuncio, che «profumava di Nobel», è stato accolto con sgomento dalla comunità scientifica e anche con una buona dose di scetticismo. Lo stesso Ereditato era sorpreso delle sue misure tanto che ha deciso di organizzare subito dopo l'annuncio un seminario in cui si chiedeva alla comunità scientifica di dire la propria sulla questione. Nel frattempo sono stati condotti tutta una serie di test con lo scopo proprio di verificare se nelle misure di Ereditato ci fosse qualche errore.

I primi a scoprire gli intoppi che hanno portato a quelle misure «bizzarre» sono stati proprio i ricercatori guidati da Ereditato. Anche questa volta la notizia è trapelata, più che annunciata ufficialmente. In pratica, sono state scoperte due anomalie: una nella calibrazione dell'orologio di riferimento per calcolare il tempo di viaggio della particella, l'altra, banalmente, nello stato del cavo che connette il sistema Gps a una scheda dei computer di Opera.

Un altro colpo duro allo scienziato dei «super neutrini» è stato inferto mercoledì scorso in occasione di un seminario organizzato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in cui sono state presentate due prove di due diversi esperimenti che di fatto confutano quelle di Ereditato. La prima è rappresentata dai dati dell'esperimento Icarus, diretto dal Nobel Carlo Rubbia e condotto nei laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn. L'altra è arrivata dall'esperimento Lvd, coordinato da Antonino Zichichi.

Le misure confermano l'errore dovuto alle anomalie negli strumenti del rivelatore di neutrini Opera. Ma le smentite sono destinate a continuare. A breve infatti dovrebbero essere pubblicati i test e le verifiche dei fisici americani e probabilmente anche di altri laboratori di tutto il mondo che hanno seguito con interesse la vicenda.

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