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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2012 alle ore 22:15.

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Contrordine: i neutrini non sono più veloci della luce. Nella foto l'acceleratore di protoni nel tunnel del Cern a GinevraContrordine: i neutrini non sono più veloci della luce. Nella foto l'acceleratore di protoni nel tunnel del Cern a Ginevra

Sarebbe un cavo in fibra ottica il colpevole della velocità dei neutrini, risultata inaspettatamente in settembre superiore a quella della luce in un esperimento in gran parte italiano. La ragione dell'errore è rivelata dal ben informato "Science" , anche se mancano conferme ufficiali al momento.
Sparati da Ginevra, dal centro di fisica nucleare del Cern, dopo 700 chilometri, percorsi in pochi attimi, i neutrini erano arrivati ai laboratori nazionali dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, Infn, del Gran Sasso in men che non si dica, anzi ancora meno.

Per la precisione erano arrivati 60 nanosecondi prima di quanto avrebbero dovuto, viaggiando alla velocità della luce. Più veloce della luce? Un risultato che aveva messo a soqquadro il mondo della fisica mondiale, dato che avrebbe portato a rivedere le basi di questa importante disciplina. Nulla infatti, secondo le teorie correnti può portare informazione ad una velocità superiore a quella della luce.
Misure incredibilmente delicate, anche perché le apparecchiature in questione, sia a Ginevra che al Gran Sasso, sono molto complesse, alte come una casa e con chilometri di cavi. E poi le misure di tempo e spazio, fatte con il GPS, sulla base di 700 chilometri sono tali, a quel livello, che mille piccoli effetti possono rendere vano il tentativo di misurare con precisione del miliardesimo di secondo.

Ora sembrerebbe che l'errore sia stato trovato: rivedendo pezzo per pezzo tutto l'esperimento - i pezzi importanti da controllare sono centinaia - si è trovato che un cattivo collegamento fra fibra ottica e un computer dell'esperimento potrebbe aver causato esattamente un ritardo di 60 nanosecondi. Ora ovviamente si cerca di trovare un errore nell'errore. Per cambiare la teoria della relatività e tutto il resto della fisica, insomma, la cautela e un sano sospetto non sono mai troppi.

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