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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2012 alle ore 19:45.
L'ultima modifica è del 04 aprile 2012 alle ore 17:58.

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Ore 17.20- Flessibilità in uscita e articolo 18, reintegro light
«L'articolo 18 è stata una grande conquista, ma il mondo è cambiato, bisogna adeguarci senza chiuderci». Per questo, spiega il ministro, abbiamo pensato ad uno «spacchettamento». «Contiamo di arrivare ad una economia sana, dove i casi davanti al giudice in seguito al licenziamento siano una minoranza della cause di lavoro». Analizzando alcune delle novità, il ministro spiega che il giudice potrà decidere, in caso di licenziamento economico manifestamente illegittimo, la reintegrazione nel posto di lavoro o un indennizzo variabile tra le 12 e le 24 mensilità. Nella prima versione del ddl l'indennizzo era stato previsto in 15-27 mensilità.

Ore 17.15 - Ammortizzatori sociali, verso l'universalismo
«Su questo fronte, andiamo verso una forma di universalismo, nonostante il coro di no che abbiamo ricevuto dalla parti sociali che avrebbero voluto mantenere lo status quo», che però, ricorda, «toccano una platea di 4 milioni di persone, rispetto alle 12 cui noi vogliamo arrivare». L'Aspi riguarderà ogni tipo di lavoratore che abbia i requisiti che abbia perso il lavoro». L'ammontare non è particolarmente elevata, ma è notevole la durata, che può arrivare a quattro anni». Si può anche perdere il lavoro, Noi vogliamo che i disoccupati ne trovino un altro, favorendo l'occupabilità».

Ore 17.10 - Cocopro e partita Iva
«Il lavoro temporaneo è un fattore produttivo e i fattori produttivi si pagano sempre», spiega il ministro del lavoro, indicando le ragioni per le quali il contratto a tempo determinato «costerà un po' di più». «Abbiamo messo un contributo per la disoccupazione che ci serve come parziale finanziamento dell'Aspi. Ma – ha aggiunto - c'è un premio per la stabilizzazione». Poi rassicura: «Non stiamo andando verso un contratto unico del lavoro determinato, ma abbiamo cercato di "ripulire" i contratti di riferimento, inserendo alcune presunzioni, con un regime che partirà tra un anno in modo da poter sanare molte situazioni».

Ore 17.06 - In passato troppa flessibilità "cattiva"
«Crediamo che il contratto di apprendistato debba avere un ruolo centrale nel futuro sistema del lavoro italiano». Per il ministro, il contratto dominante dovrà essere il contratto a tempo indeterminato, preceduto da un apprendistato. «Ma noi non blindiamo più il lavoratore a quel particolare posto di lavoro, ci possono essere circostanze che impongono un distacco. «In passato c'è stata una flessibilità non sempre bene usata, cosa su cui tutte le parti sociali hanno convenuto». Noi vogliamo – conclude Fornero - «rafforzare i contratti di lavoro a tempo indeterminato senza blindarli e ridurre contemporaneamente l'area della precarietà».

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