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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2012 alle ore 13:15.

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Umberto Bossi lascia via Bellerio dopo aver partecipato a una riuione nella sede della Lega Nord, Milano (Ansa)Umberto Bossi lascia via Bellerio dopo aver partecipato a una riuione nella sede della Lega Nord, Milano (Ansa)

Il giorno dopo le dimissioni di Bossi - travolto dall'inchiesta sull'ex tesoriere Belsito - la Lega Nord si sveglia nel caos. Umberto Bossi, da ieri ex segretario federale della Lega, è già in campo: ha trascorso la mattinata nella sede del Carroccio di via Bellerio, a Milano.

Bossi lascia Via Bellerio senza vedere Maroni, poi ritorna
Nel pomeriggio Bossi, che è diventato presidente del partito, avrebbe dovuto incontrare Roberto Maroni: «Me lo ha chiesto lui ieri - aveva detto il Senatur - ci si vede per discutere su cosa dobbiamo fare». Verso le 15, l'ex segretario federale della Lega Nord ha lasciato la sede di via Bellerio senza incontrare, come atteso, l'ex ministro Roberto Maroni. Ma poi ha fatto ritorno in via Bellerio dove ad attenderlo c'era l'ex ministro dell'Interno. Allora, il faccia a faccia tra i due è iniziato.

Due ore a confronto
È durato poco meno di due ore l'incontro tra Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Poco dopo le 18 Maroni ha lasciato la sede del partito, mentre Calderoli e Bossi sono ancora negli uffici della Lega.

Maroni: abbiamo discusso delle iniziative da prendere
«Abbiamo fatto il punto della situazione - ha detto Maroni - e discusso delle prime iniziative da prendere, a partire già dalla prossima settimana, dopo le festività pasquali». Quali iniziative? «Ci sarà in primo luogo - ha replicato Maroni - la riunione del comitato amministrativo della Lega. E poi ci metteremo al lavoro sulle iniziative politiche del Movimento per garantire la trasparenza finanziaria dei partiti».

Maroni non è Giuda
Rispondendo ai giornalisti si Sky che lo attendevano all'uscita della sua residenza di Gemonio, questa mattina, Bossi ha spiegato che «Maroni non é giuda». Maroni, ha detto Bossi, «ha fatto una corrente e quindi nella Lega non tutti son d'accordo, perché la Lega é sempre stata monolitica».
il presidente del Carroccio, ha poi aggiunto: «Non penso che la corrente di maroni sia con me. Ma non é neppure contro di me».

Tutto organizzato: è una faccenda oscura
«A mio parere sa tanto di organizzato, noi siamo nemici di Roma padrona e ladrona, dell'Italia, uno Stato che non riuscirà mai ad essere democratico», ha continuato Bossi. È «tutta una faccenda molto oscura, anche l'avvento di questi che poi si scoprono legati alla mafia. Mi sa tanto di organizzato». Il nuovo tesoriere Stefani «dovrà fare luce su questa vicenda». E Aachi gli chiedeva come sarà la Lega di domani, Bossi ha risposto: «Io non sono più il segretario, ma resto un sostenitore».

Bossi: non ho ancora deciso se mi ricandiderò
Poi Bossi è intervenuto anche sul tema della successione e di una sua eventuale ricandidatura. «Non ho ancora deciso se mi ricandido, ve lo dirò quando faremo il congresso». Commentando l'indagine in corso nei confronti della Lega, Bossi ha poi ribadito che Stefani sará chiamato anche a chiarire «l'avvento di questi qui, che poi si scoprono legati alla mafia, che lavorano per imprese di Stato, che producono armi, armi per le quali servono certificati antimafia. È una cosa molto ambigua - ha concluso - tutta preparata».

Siamo sotto l'occhio dei militanti
«La Lega è pericolosa, è sotto l'occhio, non solo di Roma '"farabutta" che ci ha dato questo tipo di magistrati ma è sotto l'attenzione anche della militanza». Così Umberto Bossi ha risposto a chi gli chiedeva che suggerimento intende dare al comitato che guiderà la Lega fino al Congresso, dopo le sue dimissioni da segretario federale. «Quindi - ha ragionato il senatur, parlando con i giornalisti davanti casa sua a Gemonio - bisogna fare le cose giuste e che interessano alla gente».

Pivetti: Maroni unico in grado di guidare la Lega
«Roberto Maroni è l'unica persona in grado di guidare la Lega Nord. È sempre stato capace di mediare, sia dentro sia fuori dal partito. È una figura credibile e inoltre è stato un ottimo ministro, sia al Welfare sia agli Interni». Irene Pivetti commenta la bufera che ha travolto la Lega Nord, culminata con le dimissioni da segretario di Umberto Bossi, candidando Maroni alla presidenza del partito.

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