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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2012 alle ore 19:10.

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«Nessun festino, nessuna occasione per tramare ai danni di chicchessia, nessuna riunione di affari». Così il presidente di Regione Lombardia sulle sue «vacanze da sogno» ai Caraibi, come le ha definite Carla Vites, la moglie di Antonio Simone, arrestato nell'inchiesta sulla Fondazione Maugeri.

Roberto Formigoni, in una lettera al giornale «Tempi», si rivolge proprio a Carla Vites: «C'eri talvolta anche tu, in quelle vacanze al mare, in quelle cene, e lo sai e l'hai anche detto tra le righe dei tuoi sfoghi alla stampa».

Nella lettera, il governatore della Lombardia spiega anche di essere amico di Daccò, seppure in una dimensione diversa da quella che da 40 anni lo lega a Simone. «È vero, Simone è mio grande amico da 40 anni. Come mio amico da meno tempo è Piero Daccò, sia pure, e su questo Piero so che ne converrà, in una dimensione che non è, non può essere quella con chi, come Antonio, ha condotto le battaglie umane, politiche e culturali di una vita».

Formigoni, inoltre, nega che Simone abbia «approfittato, nella professione che poi ha svolto all'estero e nelle società che ha condotto con Piero» della sua «posizione di potere». «Qualcuno lo ha detto, certi giornali scrivono che se uno fa il governatore e i suoi amici si occupano anche di sanità, certo ci sarà del losco tra loro. Affarismo e familismo amorale, scrivono. Ebbene, la pensino come vogliono: se si trovasse quel che non c'è, e cioè che sono stato corrotto, con soldi o quant'altro; se si documentasse con una sentenza, non con le illazioni e le sole ipotesi d'accusa, che io ho fatto una sola cosa di ciò che mi addebitano aver fatto per distrarre uffici e denaro pubblico solo per fare un favore ad amici incapaci e incompetenti, ne pagherò tutte le conseguenze del caso».

Ma il presidente della Regione si sofferma anche sulle spese sostenute che hanno generato polemiche: «Le spese delle carte di credito di Daccò sono elevate - spiega - perché si riferiscono a conti collettivi. E se ci sono biglietti aerei e una settimana di vacanza alle Antille con cifre importanti (indiscrezioni di stampa parlano di un resort da 45mila euro a settimana, l'Altamer di Anguilla, dove ha alloggiato anche Brad Pitt, ndr), scusate tanto, non sono Brad Pitt, ma me le posso pagare, me le sono pagate col mio stipendio».

Quindi il presidente di Regione Lombrdia parla dei riscontri delle spese: «Le ricevute dei rimborsi delle spese anticipate da Daccò? Non le ho tenute, le ho buttate; scusate, è un reato? Scusate, esiste una legge che fa obbligo di tenere gli scontrini dei viaggi se questi viaggi non sono per lavoro, non vengono scaricati sulla Regione e, giustamente, rientrano negli affari del privato cittadino?».


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