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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2012 alle ore 22:20.

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600 milioni di debito accumulato di cui una parte consistente a carico delle società partecipate. Parma nel ballottaggio si gioca il tutto per tutto, a rischio ci sarebbero alcuni dei servizi essenziali garantiti dal comune. I due candidati in corsa se la giocano consapevoli entrambi di avere davanti una grande sfida.

Vincenzo Bernazzoli, persidente della provincia al secondo mandato, candidato dal centrosinistra, vede l'urgenza maggiore nel problema di Parma Infrastrutture, una delle partecipate del comune. A cui fanno capo scuole, strade, cimiteri, impianti sportivi e che «ha 700 mila euro di liquidità e 35 milioni di debiti verso i fornitori. Se non troviamo soldi velocemente – dice Bernazzoli - questa società si blocca e allora si chiudono le scuole, praticamente si ferma l'attività del comune». L'emergenza sarebbe dietro l'angolo, anche perché «il comune a sua volta ha una liquidità insufficiente a pagare gli stipendi di giugno e i fornitori». Il primo problema, a detta del candidato sindaco del centrosinistra, è «trovare una banca, e non sarà facile, disponibilie a fare un prestito ponte per continuare a erogare i servizi a giugno. Poi bisognerà mettere mano alla ristrutturazione del debito perché è evidente che non riusciamo in tempi stretti a sanare una situazione di questo genere».

Federico Pizzarotti, di professione project manager nell'information tecnology in un istituto bancario, candidato del Movimento 5 Stelle, la vede diversamente. «Fino a prova contraria – dice - i prestiti vanno ripagati con gli interessi e Parma é fallita proprio a causa degli intrecci a doppio filo con le banche, che come é noto non sono istituti di beneficenza». Per tirare fuori la città da questa situazione Pizzarotti pensa a metodi in grado di «riattivare l'indotto locale», anche grazie a un aiuto dall'unione europea «per realizzare progetti come quartieri sostenibili, mobilità sostenibile, riuso e riqualificazione energetica». Per fare questo, ha annunciato «avremo fra le nostre fila esperti in finanza e del mondo bancario etico». Altro obiettivo, ha indicato, è quello «di individuare responsabilità civili e penali di chi ha distrutto Parma». Chiederemo, annuncia «ai componenti di 'audit del debito' (comitato cittadino) se sono disponibili a collaborare con la nostra amministrazione per il bene della città e parallelamente avremo persone esperte e competenti per rilanciare l'occupazione tramite i nostri piani frutto dell'innovazione tecnologica».

Sul fronte lavoro il candidato del centrosinistra, Vincenzo Bernazzoli, pensa a un tavolo e un fondo che permettano di limitare l'impatto sociale della crisi e chiede che siano tutti i soggetti, sociali ed economici a contribuire a un'azione di rilancio. E punta sull'agro-industria parmense «per portarla a svilupparsi ancora di più, in particolare investendo su ricerca e l'innovazione, trasformando Parma in un centro internazionale sulla ricerca agro-alimentare». La squadra che ha in testa, se verrà eletto sindaco, è semi-tecnica, comprende anche un assessore proveniente da una fondazione bancaria, il professor Paolo Andrei. «Punto su una squadra fatta delle migliori risorse che la città di Parma può mettre in campo», sottolinea Bernazzoli che polemizza con la scelta dell'avversario grillino: «Sta cercando delle consulenze fuori da Parma e visto che la situazione del comune è così grave da richiedere interventi urgenti, non credo che sia una scelta forte portare gente che non conosce la città».

Federico Pizzarotti ha presentato il suo primo «regalo a Parma»: un gruppo di consiglieri del sindaco che «offriranno, gratuitamente, le proprie consulenze». Si tratta di Loretta Napoleoni, economista di fama internazionale che collaborerà sul tema dell'economia partecipata; Maurizio Pallante, saggista e divulgatore (che ha contribuito alla redazione del piano energetico del comune di Reggio Emilia), che si occuperà di economia ed energia senza sprechi e Pierluigi Paoletti, analista finanziario, dal 2008 presidente nazionale dell'associazione senza scopo di lucro 'Arcipelago scec', che si occupa di ricostruire le economie locali e le comunità sociali attraverso lo strumento dei buoni locali della solidarietà e si occuperà di pianificazione delle attività produttive. Tra gli altri professionisti che hanno dato la propria disponibilità a collaborare anche Fabio Salviato, co-fondatore e già presidente di banca etica.

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