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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2012 alle ore 11:32.
Parma e Genova sono i due capoluoghi in cui il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ha ottenuto i migliori risultati al primo turno delle recenti elezioni comunali. A Parma il suo candidato Federico Pizzarotti ha preso il 19,5% dei voti piazzandosi al secondo posto davanti al candidato dell'Udc Elvio Ubaldi che si è fermato al 16,4. Pizzarotti se la vedrà al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli che è arrivato al 39,2 per cento.
A Genova il candidato del Movimento era Paolo Putti che non ce l'ha fatta ad arrivare al ballottaggio perché si è fermato al 13,9% che è pur sempre un risultato straordinario ma non sufficiente a battere il secondo arrivato che è il candidato del Terzo polo Enrico Musso che ha ottenuto il 15% e affronterà una sfida difficile, per non dire impossibile, con Marco Doria del centrosinistra.
Per il movimento di Grillo si tratta di dati molto buoni ma non unici. Nel complesso dei 19 capoluoghi in cui era presente la media dei voti è stata dell'8,8% a livello di candidati e dell'8,2% a livello di liste di partito. I sondaggi fatti dopo il voto amministrativo dicono che oggi il dato a livello nazionale è ancora più elevato. Il successo alimenta il successo. Ma da dove vengono i nuovi elettori di Grillo? A questa domanda è possibile rispondere sia con dati di sondaggio che con i dati delle ultime elezioni calcolati a livello di tutte le sezioni elettorali. Il Cise ha seguito la seconda strada che è più affidabile della prima perché si basa su dati reali e non su stime di voto. Lo ha fatto per le elezioni a Parma e a Genova prendendo come termine di confronto le regionali del 2010.
Sia a Parma che a Genova sono stati l'Idv e la Lega Nord a pagare il prezzo più elevato al successo del Movimento 5 Stelle. A Parma, su 100 elettori che avevano votato il partito di Di Pietro nelle regionali del 2010, 51 hanno votato il candidato grillino. Nel caso della Lega su 100 elettori del Carroccio 38 hanno fatto la stessa cosa. Utilizzando una altra prospettiva si può dire che su 100 elettori che hanno votato il candidato grillino nelle recenti comunali 17 vengono dall'Idv e 26 dalla Lega mentre solo 22 elettori di oggi avevano votato il Movimento 5 Stelle nel 2010.
A Genova la tendenza è la stessa ma con qualche novità. Anche in questa città l'Idv e la Lega soffrono la concorrenza del candidato grillino. Su 100 elettori del partito di Di Pietro 37 hanno votato Putti mentre sono stati 26 i leghisti a fare la stessa cosa. Rispetto a Parma però qui il Movimento 5 stelle prende più voti a sinistra. Infatti hanno votato il candidato grillino il 26% di quelli che avevano votato nel 2010 un partito di sinistra, il 5% degli elettori Pd (anche a Parma sono il 5), il 34% di coloro che avevo votato la lista civica di Burlando (Pd).
Dall'analisi dei flussi in queste due città emerge un quadro molto diverso relativamente ai due maggiori partiti. Il Pd mantiene la maggior parte dei suoi elettori. Non così il Pdl che subisce pesanti defezioni. Ma queste perdite non sono da addebitare alla capacità di attrazione sui suoi elettori da parte dei candidati grillini. Infatti i destinatari delle defezioni dal Pdl sono a Parma il candidato dell'Udc e la lista civica di Ghiretti, mentre a Genova è il candidato del Terzo polo che è passato al ballottaggio grazie proprio a questi voti aggiuntivi.
Da questi dati non si possono ricavare conclusioni affrettate. Sono dati parziali ma ci dicono una cosa molto chiara: il Movimento 5 Stelle ha una capacità di attrazione che travalica la divisione destra-sinistra. Questa è una delle spiegazioni della sua crescita che non sembra abbia ancora toccato il suo apice.
Analisi a cura del Centro italiano studi elettorali
http://cise.luiss.it/cise/
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