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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 09:04.
Prosegue lo sciame sismico in Emilia Romagna: alle 20.01 è stata registrata un'altra scossa significativa, di magnitudo 4.8 secondo le rilevazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica.
A Sant'Agostino, in provincia di Ferrara, con la scossa delle 15,18 è crollato un'altra parte del municipio. Il sisma, durato diversi secondi, è stato avvertito anche a Bologna. La scossa è stata di magnitudo 5.1, secondo quanto si apprende dall'Istituto di Geofisica. Poco dopo la fine della riunione con Franco Gabrielli e Vasco Errani nella sala operativa allestita a Finale Emilia, nella caserma dei vigili del fuoco, è stata avvertita la nuova scossa ed è stato avvertito distintamente il rumore di macerie, conseguente ad un nuovo crollo, a una distanza di poche decine di metri. Sempre a Finale un vigile del fuoco è rimasto ferito, sembra in modo grave, cadendo dall'alto mentre stava facendo un controllo strutturale. Dalla scossa principale di stanotte alle 4.03, di magnitudo 5.9, sono state registrate continue repliche, ad ora oltre 80.
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Iniziata l'evacuazione dell'ospedale di Finale
A quanto apprende l'Adnkronos, è iniziata l'evacuazione dei malati dell'ospedale di Finale Emilia. È in corso una riunione per decidere tempi e modalitá di intervento.
La scossa della notte
Sette morti e più di cinquanta di feriti, crolli di fabbricati, soprattutto case coloniche e capannoni: è il bilancio (tuttora provvisorio) del terremoto che ha colpito nella notte la pianura padana, con epicentro nel modenese, a pochi chilometri da Finale Emilia. La scossa più forte (5,9 gradi della scala Richter, di poco inferiore al terremoto che ha colpito L'Aquila) è avvenuta alle 4.04 del mattino ed è stata avvertita in tutto il Nord Italia, da Bologna, a Mantova a Milano e nel Veneto, e fin oltre gli Appennini, a Terni. Altre scosse di minore intensità sin sono verificate prima e dopo la scossa maggiore.
Sono circa tremila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell'Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.
I quattro operai morti al lavoro
Le vittime accertate sono quattro in provincia di Ferrara e due donne donna morte di spavento (un'ultracentenaria di Sant'Agostino e una tedesca di 37 anni che si trovava a Bologna per motivi di lavoro). Le vittime colpite dai crolli erano operai in servizio nei capannoni che hanno ceduto per la scossa: due a Sant'Agostino, nel crollo di una fabbrica di ceramica, e una a Ponte Rodoni di Bondeno, dove è caduto il capannone di un'azienda a ciclo continuo di polistirolo espanso. A queste prime vittime segnalate nelle prime ore della mattina, si è purtroppo aggiunta la notizia del ritrovamento del cadavere di un quarto operaio, inizialmente segnalato come disperso. L'uome lavorava presso la Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino e il terremoto ha fatto crollare il tetto della fabbrica. La vittima stava lavorando con altri sei colleghi.
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