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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2012 alle ore 09:04.

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Le zone più colpite
Le testimonianze dalle zone interessate dal sisma parlano di attimi di terrore, assenza di luce elettrica e acqua, messe celebrate all'aperto. I danni principali a San Felice, dove è crollata la chiesa e vengono segnalate gravi lesioni a molti edifici storici tra cui il municipio, e a Finale Emilia, dove per precauzione è stato evacuato l'ospedale. Evacuati a scopo precauzionale i pazienti più gravi e i neonati anche dall'ospedale di Mirandola. Ingenti danni anche nel Ferrarese, dove sono stati segnalati alle forze dell'ordine e alla Protezione civile numerosi crolli di edifici storici e case coloniche. Questa mattina molte chiese della zona colpita restano precauzionalmente chiuse, per i danni o per poter effettuare le verifiche sulla stabilità. In alcuni casi si cerca di allestire le Messe all'aperto.
Il responsabile della Protezione civile regionale, Demetrio Egidi, ha invitato chi vuole recarsi negli edifici di culto a usare la massima
cautela.

Monti: agiremo tempestivamente
«Sarà fatto tempestivamente tutto quello che è necessario nelle circostanze». È quanto afferma Mario Monti in una nota diffusa da Palazzo Chigi a proposito delle misure scattate dopo il terremoto.

La solidarietà del presidente
Il Capo dello Stato - si legge in una nota - ha chiesto ai Prefetti di esprimere la propria solidarietà alle comunità coinvolte e la sua commossa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime, rappresentando al tempo stesso il suo vivo apprezzamento a coloro che sono impegnati sul territorio nelle operazioni di soccorso e nella gestione dell'emergenza».

Il pensiero del Papa
«Il mio affettuoso pensiero va anche alle care popolazioni dell'Emilia Romagna colpite poche ore fa da un terremoto. Sono spiritualmente vicino alle persone provate da questa calamità: imploriamo da Dio la misericordia per quanti sono morti e il sollievo nella sofferenza per i feriti».

La mappa geologica Usa
La conferma del terremoto è giunta in un primo momento dal Servizio geologico degli Stati Uniti (da questo link i primi dettagli forniti dall'Usgs sul sisma) ed è stata quindi confermata dall'Istituto nazionale. Allo stesso sito del Geological Survey americano sono arrivate conferme del terromoto anche dalla Svizzera e dalla Slovenia. Su Radio24, nei giornali radio, aggiornamenti in tempo reale sugli effetti del sisma.

Lo sciame sismico
La scossa più forte è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) alle 4.04, seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un'altra di 2.9 alle 5.44. L'epicentro nella pianura padana emiliana, a una decina di chilometri di profondità dal suolo, sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, dove secondo le forze dell'ordine si registrano una cinquantina di feriti non gravi. Il terremoto ha colpito tra Modena, Bologna e Ferrara.
Secondo Alessandro Amato, dell'Ingv, sono state rilevate «75 scosse, di cui 7 con magnitudo superiore a 4 e 23 scosse tra 3 e 4». Il terremoto «è molto superficiale: è avvenuto nei primi 10 km della crosta terrestra, dunque l'effetto è stato forte, soprattutto su edifici e abitazioni». Impossibile prevedere «quante scosse e di quale intensità potranno
ancora interessare la stessa area. Né tantomeno possiamo escludere che il processo potrà portare all'attivazione di altre falde».

Rete autostradale ok
Buone notizie dalla rete viaria: la rete autostradale di Autostrade per l'Italia non ha subìto danni «e non si registra nessuna conseguenza per la circolazione». Subito dopo la scossa sono state attivate le
procedure di verifica dell'infrastruttura e sono stati stabiliti costanti contatti con la Protezione Civile. La prima ispezione è stata completata senza problemi, specie sull'A13 Bologna-Padova e sull'A1 Milano-Napoli tra Modena e Bologna. In giornata proseguono le verifiche tecniche.

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