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Questo articolo è stato pubblicato il 01 giugno 2012 alle ore 15:40.
L'ultima modifica è del 01 giugno 2012 alle ore 12:32.
A nessuno è permesso di mettere in discussione il Pdl. No ad «associazioni o gruppi». Sono questi gli "ordini di scuderia" di Silvio Berlusconi al partito. Il Cavaliere è intervenuto all'assemblea dei gruppi del Pdl alla Camera. «Sono ancora a disposizione - ha detto ai suoi l'ex presidente del Consiglio -, non come Presidente della Repubblica e non come premier, ma come allenatore. Non come centravanti. Se mi vorrete ancora non mi tirerò indietro». All'incontro ha partecipato anche il segretario Alfano: intendiamo cogestire l'area moderata, ha spiegato Alfano, senza di noi nessuna aggregazione con queste finalità vince.
La sinistra non ha la vittoria in tasca
«Non credo che la sinistra abbia la vittoria in tasca», ha subito sottolineato. Secondo l'ex premier il presidenzialismo è necessario e richiesto dal paese: ora è tutto in capo al Colle e ai presidenti delle Camere. Berlusconi ha poi proposto una ricetta contro la crisi: «vi dico l'idea pazza: la Banca d'Italia stampi euro», se la Bce non vuole farlo. «Se l'Europa non dovesse ascoltare le nostre richieste - ha poi aggiunto - dovremmo dire "ciao ciao" e uscire dall'euro». La Lega plaude: «apprendiamo con piacere - scrivono in una nota congiunta il vicecapogruppo della Lega Nord alla Camera Maurizio Fugatti, insieme ai deputati Giacomo Stucchi, Gianni Fava e Massimo Polledri - che anche il presidente Berlusconi è venuto sulle posizioni che noi portiamo avanti da tempo. Con l'aggravarsi della crisi, è giusto prepararsi all'eventualità di un crollo del sistema che porti il nostro Paese all'uscita dall'euro».
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«Gente sotto shock, futuro presentato oscuro»
«Non si è mai vista - ha ammesso Berlusconi - una situazione di questo tipo: la gente è sfiduciata. La crisi produce ansia. La gente è sotto shock per il futuro che viene presentato oscuramente». Di qui, la conclusione del Cavaliere: «dobbiamo essere monolitici, non lasciarsi andare a dichiarazioni di dubbio sulla nostra formazione politica in un momento così delicato. O si sta insieme o perdiamo». Il governo Monti «deve riprendere da dove avevamo lasciato e cambiare la sua linea politica».
Ai moderati: «non consegnate il paese alla sinistra»
«Non credo - è il monito dell ex premier ai gruppi del Pdl - che la sinistra abbia la vittoria in tasca. I moderati non devono consegnare alla sinistra il paese. Chi lo facesse si assumerebbe una gravissima responsabilità e non potrebbe più stare nel Ppe».
«Con sistema di competizione alla francese vinciamo noi»
Con i sondaggi di cui disponiamo, ha spiegato Berlusconi, in una competizione alla francese verrebbe fuori una maggioranza di centrodestra. «Così come dimostrano le elezioni dal 1948 ad oggi», ha ricordato il Cavaliere.
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