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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2012 alle ore 17:22.
L'ultima modifica è del 04 giugno 2012 alle ore 13:16.

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Il "piatto forte" sarà il decreto sviluppo, con i mini bond che possono essere emessi dalle pmi in cerca di finanziamenti e il Fondo unico da 600 milioni di euro all'anno per la crescita sostenibile. È meno probabile che rientri nel decreto la possibilità per la presidenza del Consiglio di sbloccare la costruzione di infrastrutture energetiche, centrali e rigassificatori, aggirando i veti delle Regioni. Ma il menù del consiglio dei ministri che si terrà probabilemente venerdì 8 giugno prevede anche la riforma della scuola e dell'università (il cosiddetto "pacchetto merito" del ministro Profumo). Salvo sorprese dell'ultimo minuto, venerdì non dovrebbe esserci un nuovo passaggio della riforma del fisco: si tratta della delega già approvata ad aprile dal Governo ma mai approdata in Parlamento. Infine, dovrebbe approdare in cdm il decreto infrastrutture, con i project bond e la conferma del bonus del 55% per l'efficienza energetica.

Misure per la crescita: in arrivo prima tranche
I tecnici del governo stanno limando il corposo provvedimento finalizzato alla ripresa e alla crescita del Paese, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla Ragioneria dello Stato. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera lo ha già chiarito: le misure previste dal decreto sviluppo e che dovrebbero ottenere il semaforo verde del consiglio dei ministri di venerdì sono solo una prima tranche. Il resto arriverà in un secondo momento, una volta che saranno individuate nuove risorse per coprire questi nuovi interventi. Quanto dovrebbe arrivare dalla spending review (tagli per almeno 4,2 miliardi, su un volume di spesa considerato aggredibile di circa 100 miliardi; i ministeri dovranno mettere a punto i loro piani di contenimento al più presto, tenendo conto dell'emergenza terremoto) potrà essere impiegato con questa finalità.

Riforma degli incentivi
Tra le soluzioni previste dal decreto sviluppo, sgravi per le imprese per gli investimenti in ricerca (sale dal 30 al 40% il credito d'imposta sugli investimenti in ricerca; scompare la soglia minima mentre scende da 600mila a 300mila il tetto massimo del possibile beneficio) e la revisione della legge fallimentare. Ci sarebbe anche l'istituzione «presso il Mise, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, di una commissione per la valutazione delle migliori pratiche a livello europeo in merito alle politiche pubbliche di sostegno alla spesa in ricerca e sviluppo pubblica e privata». Arriva un Fondo unico per la crescita sostenibile che garantirà almeno 600 milioni all'anno alle imprese, tra finanziamenti agevolati e contributi in conto capitale. Viene estesa a tutti, senza vincoli anagrafici, la possibilità di creare con una procedura veloce una Srl. Scompaiono, nella bozza del Dl, le norme che fissano da uno a cinque milioni di euro i tetti, diversi per tipologia di società, per la compensazione dei crediti fiscali. Ambiente: scatta il rinvio del Sistri al 31 dicembre 2013. Nell'ultima versione del decreto, amnche un bonus per l'assunzione di personale qualificato sotto forma di beneficio fiscale del 100%, con credito d'imposta massimo fissato a 300mila euro.

La crescita passa dal potenziamento delle infrastrutture
Resta da chiarire se in consiglio dei ministri arriverà anche il decreto infrastrutture («provvedimento di urgenza in materia di infrastrutture e trasporti»). Al momento, in base alle indicazioni fornite da alcune fonti, non c'è la certezza che ciò accada. Un altro punto interrogativo riguarda la gestione del provvedimento. Le ipotesi sono due: la prima vedrebbe queste soluzioni accorpate nelll'articolato del decreto Sviluppo; la seconda le inserirebbe in un decreto a sè, separato dalle altre misure per la crescita. Per potenziare le infrastrutture sono previsti i project bond, obbligazioni emesse dalle società di progetto o dai concessionari per finanziare gli investimenti in infrastrutture o nei servizi pubblici. Il bonus del 55% per l'efficienza energetica verrà rinnovato mentre per quello del 36% l'aliquota verrà innalzata al 50% e sarà raddoppiato da 48mila a 96mila euro l'importo dei lavori.

Riforma di scuola e università all'insegna del merito
Infine, l'ultimo tassello mercoledì all'attenzione del Governo. È la riforma della scuola e dell'università che, in estrema sintesi, si fonda su due principi: soldi alle scuole e agli atenei migliori e premi agli studenti più bravi. Il "pacchetto merito" si compone di 25 articoli: dalla scelta dello studente dell'anno da parte di ogni istituto superiore (vince chi ottiene la votazione pià alta alla maturità) - gli verrà riconosciuto uno sconto del 30% sull'iscrizione all'università e una borsa di studio - ai bonus per i ricercatori sulla base di quanto prevedono i regolamenti d'ateneo, agli sgravi per le imprese che assumono i più meritevoli. Gli studenti che hanno ottenuto i crediti formativi universitari previsti e con votazione media non inferiore a 28/30 potranno anche sostenere l'esame di laurea con un anno di anticipo. Gli studenti dei corsi di dottorato di ricerca possono conseguire il relativo diploma con un anno di anticipo, previo giudizio del collegio dei docenti. Possibile anche l'iscrizione in due università di pari livello.

Profumo ai sindacati: interventi solo complementari
Il ministro chiarisce: gli interventi sul merito in agenda mercoledì in Cdm sono solo «complementari». In una lettera ai sindacati Profumo scrive: «impegniamo qualche decina di milioni» - non più di 30, assicura viale Trastevere - «per le misure a favore dell'impegno nell'eccellenza e più di un miliardo per la scuola di tutti».

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