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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 20:22.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2012 alle ore 19:47.

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Rafforzare la zona euro e stimolare la crescita. Sono le questioni sulle quali hanno convenuto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente del Consiglio Mario Monti, nel corso di una telefonata avvenuta nel quadro dei colloqui che l'inquilino della Casa Bianca sta avendo con i leader europei in vista del G20 che si terrà in Messico il 18 e 19 giugno. Obama ha chiamato anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Mentre ieri aveva parlato della crisi dell'eurozona con il primo ministro inglese David Cameron.

«Nel quadro dei contatti con i leader europei in preparazione del vertice G20 in Messico il 18-19 giugno, il presidente Barack Obama - riferisce una nota di Palazzo Chigi - ha oggi telefonato al presidente del Consiglio Mario Monti per uno scambio di idee sulla situazione economica. Entrambi si sono trovati d'accordo sull'importanza di rafforzare la capacitá della zona euro di rispondere alla crisi e di stimolare la crescita in Europa. Hanno inoltre convenuto di rimanere in stretto contatto».

Lo stesso Carney nel pomeriggio, dopo le comunicazioni del presidente della Bce Mario Draghi, che aveva parlato di colpe non solo europee in relazione alla crisi, aveva ribadito - come spesso è accaduto negli ultimi giorni, che la Casa Bianca auspica «azioni rapide», da intraprendere «nelle prossime settimane». Gli Stati Uniti, ha sottolineato Carney continuano a sperare in una rapida azione da parte dei leader europei anche prima del G20. «Ci auguriamo un'azione rapida nelle prossime settimane. L'Europa sembra agire con un maggior senso di urgenza e questo lo riteniamo positivo».

In serata, intanto, è stato pubblicato il Beige Book, rapporto sulla congiuntura americana che la Federal Reserve pubblica ogni sei settimane. L'economia americana, sostiene il rapporto della banca centrale, è cresciuta con un ritmo moderato tra aprile e maggio, rallentata dalla crisi europea e dall'incertezza politica negli Stati Uniti. «Le prospettive per il futuro rimangono positive», si legge nel rapporto, spiegando tuttavia di avere individuato «preoccupazioni in diversi distretti su come la crisi europea e le incertezze politiche rischiano di condizionare le condizioni future di business».

I contatti telefonici con i capi di governo europei che Obama ha intensificato nelle ultime settimane, e non ultime le telefonate di oggi, confermano che l'obiettivo della Casa Bianca è spronare l'Europa perché possa uscire dalla crisi e, soprattutto, perché la "soluzione europea" possa favorire la ripresa dell'economia americana. E con essa la rielezione di Obama (oggi non scontata) alle ormai imminenti elezioni presidenziali del 6 novembre.

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