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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2012 alle ore 15:58.

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«Io, Massimo Marchiori, vi spiego perché lascio Volunia»«Io, Massimo Marchiori, vi spiego perché lascio Volunia»

La vita è fatta di storie. E la storia che sto per raccontarvi non è tutta la storia che potrei raccontare, anzi (quella completa sarebbe lunga come un libro), ma contiene gli elementi principali.
Cominciamo dalla fine: non sono più direttore tecnico di Volunia.
E non solo: non dirò più una sola parola tecnica, non darò più un'idea, non contribuirò alla manutenzione ed al miglioramento né del codice che ho scritto, né degli algoritmi che ho dato al progetto, e non ne creerò mai più di nuovi.
A meno che la situazione non cambi.
Per capire come questo sia potuto succedere, occorre tornare indietro, all'inizio della storia.

Volunia
Volunia, è risaputo, nasce qualche anno fa, da una serie di mie idee che ho concretizzato in un progetto strutturato e ambizioso. Un progetto, a mio avviso, troppo bello per non essere realizzato; e dal potenziale enorme. Decisi così di mettermi in gioco, buttandomi anima e corpo in quest'avventura, anche a costo di enormi sacrifici personali.
Quello che però forse non sapete è che io non sono l'Amministratore Delegato di Volunia.
In altre parole, non sono io il numero uno della società. Perché ho accettato allora? Perché in tutta la mia vita finora, avevo sempre lavorato con persone che mettevano in prima piano passione, fiducia, onestà. E poi, perché mi sono lasciato convincere da una argomentazione tutt'ora vera: che il progetto non sopravviverebbe senza di me. Ho creato un team e l'ho guidato nella costruzione da zero del sistema, ho affrontato le difficoltà di una startup e cercato soluzioni a mano a mano che la complessità aumentava, sempre con la visione del progetto globale.

Sebbene fossi consapevole che lasciare la carica di Amministratore Delegato ad altri avrebbe potuto rivelarsi una scelta delicata da un punto di vista strettamente economico, ho accettato di impegnarmi in questo progetto perché quello che faccio nella vita - Volunia incluso - non ha lo scopo primario di "fare i soldi". Se il mio obiettivo fosse l'arricchimento personale, avrei da tempo abbandonato l'Università e l'Italia e accettato una delle offerte provenienti dall'estero.
Mi sono invece immerso anima e corpo in questo progetto per la bellezza di far progredire il mondo del web, per il piacere di dare una scossa al futuro e fare qualcosa di utile.
Ed anche per altri motivi, come quello di dare stimoli all'Italia, mostrare che si deve cercare di
innovare, e non serve necessariamente scappare da questo Paese per farlo..
Vero che un progetto del genere, per avere successo, deve generare utili. Avevo ideato questa parte del progetto in maniera precisa e scrupolosa, con idee specifiche ed algoritmi opportuni (che, ripeto, ora non darò più a Volunia) ma lo scopo finale era proporre agli utenti della rete modi nuovi di concepire il web e di sfruttarne le potenzialità.

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