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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2012 alle ore 12:37.

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Riggio: l'aviazione commerciale italiana rischia di scomparireRiggio: l'aviazione commerciale italiana rischia di scomparire

«Il sistema dell'aviazione commerciale italiana rischia di scomparire» con un ulteriore aumento dei costi. È l'allarme lanciato dal presidente dell'Enac, Vito Riggio, nel corso della presentazione del Rapporto Enac 2011 alla Biblioteca del Senato. Riggio ha anche segnalato un nuovo cedimento nel primo quadrimestre 2011 del mercato, dove aumenta il numero dei passeggeri, ma i prezzi scendono e il guadagno si riduce. «Per aumentare il load factor - ha spiegato Riggio - le aviolinee hanno dovuto abbassare i prezzi e questo coincide con il consolidamento delle due low cost (Ryanair e EasyJet) che operano in Italia».

Garbini: tariffe in aumento per l'eliminazione del contributo statale
Dal canto suo l'ad di Enav, Massimo Garbini, ha sottolineato che «la crisi del trasporto aereo sta interessaando ormai tutta l'Europa, ma in particolare in Italia nel primo trimestre 2012 abbiamo avuto un calo dei movimenti aerei dell'8,5%. Non era mai successo». Garbini ha poi avvertito che da luglio le tariffe aumenteranno a causa dell'eliminazione del contributo statale dello Stato verso l'Enav. In particolare, «saranno soppressi, sia quello di riduzione del 50% della nostra tariffa aerportuale per voli nazionali e comunitari - ha spiegato Garbini -, sia il contributo destinato ad alcune tipologie di scali, eliminando di fatto i privilegi precedentemente garantiti dallo Stato alle compagnie che operano sugli scali italiani».

La crisi investe compagnie e aeroporti
Dopo tanti sforzi per salvare Alitalia dal fallimento, ha detto Riggio, «la situazione non è rosea e la compagnia non è tornata in utile come prevedeva il piano Fenice». L'attuale prezzo dei carburanti, rileva tuttavia Riggio, «ci dá un pò di respiro: ma c'è da essere preoccupati». La crisi del settore non investe solo le compagnie ma anche gli aeroporti italiani. Per Riggio «occorre una ripresa delle infrastrutture e una forte crescita dei capitali provenienti dall'estero nel capitale delle societá che gestiscono gli scali poichè il lungo sonno delle tariffe che ha contribuito a salvare Alitalia ha messo in ginocchio gli aeroporti».

Passeggeri in crescita nel 2011 in Italia
Dal rapporto Enac emerge che i passeggeri nel 2011 sono stati 147.946.210, con un incremento del 6,5% rispetto al 2010 (nove milioni di passeggeri in più). L'Enac segnala però che nei primi quattro mesi del 2012 c'è stato un calo pari allo 0,2% principalmente dovuto alla crisi economica e all'aumento del costo del petrolio. Le destinazioni europee rappresentano il 75% del traffico internazionale passeggeri in partenza dall'Italia.

Passera: entro l'estate il piano nazionale degli aeroporti
«Entro l estate l'Italia avrá il piano nazionale degli aeroporti», ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, nel suo intervento durante la presentazione del rapporto Enac 2011. Il ministro ha spiegato che il nostro Paese «si è distinto per la mancanza di pianificazione, per aver creato tanti piccoli aeroporti e solo uno di grande di rilevanza internazionale». E questo, ha aggiunto Passera, «non è solo un dispendio in termini di energie e risorse ma in questo modo non si ottengono aeroporti competitivi. Con il piano- ha concluso- si vuole correggere questa visione localistica delle infrastrutture».

Passera: entro l'anno contratti di programma
«L'impegno del Governo é quello di portare in porto entro il 2012, nel rispetto dei tempi, i contratti di programma» con le nuove tariffe per gli aeroporti, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, alla presentazione del Rapporto Enac. «Quello di Sea già é stato fatto. Altri due - ha spiegato Passera con riferimento agli aeroporti di Fiumicino (gestito di AdR) e Venezia (Save) - hanno delle difficoltà, che abbiamo rappresentato esplicitamente alla controparte. A mio avviso ci sono tutti gli elementi per sperare che i contratti vengano sottoscritti in tempo, con soddisfazione degli operatori e nel rispetto dei criteri che ci siamo dati come ministero».

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