Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2012 alle ore 13:34.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2012 alle ore 10:34.

My24

Direttore generale del Wto, Pascal Lamy conosce a menadito le dinamiche europee. Era capo gabinetto di Jacques Delors a Bruxelles quando la Ue realizzava mercato e moneta unica. Oggi non esclude in assoluto il crollo dell'euro ma sarebbe una tale catastrofe, dice, che nemmeno i tedeschi possono permetterselo. Appoggia invece con convinzione il progetto Merkel per creare l'Unione politica.

Come è potuto accadere che una pulce, la Grecia, abbia provocato il disastro euro?
Basta leggere la dichiarazione Schuman dove dice che le solidarietà di fatto creeranno a poco a poco le solidarietà politiche. Con la crisi greca si è scoperto che le solidarietà di fatto si sono ormai stabilite dentro l'economia europea.

Che cosa vuol dire in concreto?
Tutte le banche europee, in particolare quelle dell'area euro, su raccomandazione delle rispettive autorità di vigilanza e per garantire il risparmio degli europei, hanno sottoscritto titoli di debito sovrano europeo. I tedeschi hanno comprato debito greco e viceversa, gli italiani quello spagnolo e così via.

Risultato?
La crisi ha mostrato che le regole di solidarietà politica che abbiamo non corrispondono alla solidarietà di fatto che abbiamo costruito. Ora la sensazione della possibile reversibilità dell'integrazione fa tremare i paesi europei e le loro opinioni pubbliche, come il resto del mondo che si interroga sul futuro dell'Europa.

Già, che futuro?
Il guaio è che non c'è una visione europea da comunicare ai cittadini europei e al mondo: chi siamo, da dove veniamo, dove vogliamo andare e per fare che cosa. L'unica visione per ora è quella di Angela Merkel che rilancia l'unione politica, cioè la costituzionalizzazione delle solidarietà di fatto in cambio di regole serie di disciplina e di istituzioni comuni in grado di creare un sentimento di appartenenza.

La crisi ha avvelenato l'atmosfera scatenando diffidenze e sfiducia reciproca, la sensazione di un Europa squilibrata e sempre più tedesca. Si può in questo clima strappare il consenso all'unione politica?
Il fatto che oggi ci sia sul tavolo un solo progetto chiaro e leggibile, quello della Merkel, non vuol dire che sarà il solo. In fondo l'Europa oggi non è molto più squilibrata di ieri, ai tempi della creazione del mercato unico e dell'allargamento. Però allora agli squilibri si rispose con una cura di solidarietà: con i fondi strutturali Ue ai paesi del Sud e dell'Est. La Merkel propone più disciplina comune in cambio di più solidarietà. L'equilibrio tra le due va negoziato per arrivare a uno scambio accettabile a tutti.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi