Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 17:55.

My24
Siria, dopo la Russia anche Cina e Iran inviano le loro navi (Reuters)Siria, dopo la Russia anche Cina e Iran inviano le loro navi (Reuters)

Bluff, colpi di mano, depistaggi, notizie annunciate e poi smentite. Lo scontro politico e diplomatico in atto intorno al conflitto siriano si gioca senza esclusione di colpi anche sul versante militare e soprattutto sul mare dove diverse notizie si accavallano in queste ore tra indiscrezioni e smentite. Ieri l'agenzia di stampa russa Interfax aveva annunciato l'invio nel porto siriano di Tartus (sede di una base navale di Mosca) di due navi da sbarco con truppe e mezzi per evacuare i cittadini russi e imbarcare gli equipaggiamenti utilizzati nell'unica base di Mosca nel Mediterraneo.

L'impressione era che anche i russi considerassero ormai spacciato il regime di Assad e si preparassero a sgomberare il Paese. Oggi invece, a poche ore dal faccia a faccia tra Putin e Obama a Los Cabos, la notizia è stata smentita da fonti ufficiali e al tempo stesso superata da altre informazioni diffuse dalla stampa iraniana.

La Marina russa ha infatti smentito la notizia di un'imminente partenza di proprie navi da guerra per le coste della Siria. Una fonte militare della Flotta del Mar Nero, citata dalla Itar-Tass ha detto che nessuna nave russa è partita per il porto di Tartus e che le due navi in questione, la Tsesar Kunikov e la Nikolai Filcenkov, avrebbero effettivamente lasciato la base russa di Sebastopoli ma verso le acque del Mar Nero per svolgere «compiti di addestramento già pianificati».

Da Teheran però l'agenzia Fars ha reso noto che forze navali di Russia, Cina, Iran e Siria effettueranno «esercitazioni anfibie congiunte lungo le coste siriana nelle prossime settimane». L'agenzia cita «fonti ben informate» e riprende quanto riferito in maggio da fonti ufficiose siriane circa l'avvio di manovre militari con gli alleati di Damasco definite la «più grande esercitazione militare mai compiuta in Medio Oriente» con la partecipazione di 90 mila militari, 400 velivoli e mille mezzi corazzati. Se la notizia dovesse trovare conferme si tratterebbe di una straordinaria dimostrazione di potenza delle forze armate siriane spesso definite allo stremo per i duri scontri della guerra civile e provate dalle sanzioni internazionali.

L'agenzia iraniana ha aggiunto che l'Egitto ha velocizzato le procedure per consentire l'arrivo nel Mediterraneo orientale di 12 navi cinesi attese a Tartus nelle prossime due settimane quando dovrebbero arrivare anche navi e sottomarini iraniani e una nutrita squadra navale russa. Iran e Cina hanno intensificato negli ultimi anni le visite di proprie navi da guerra nel Mediterraneo ma queste esercitazioni rappresenterebbero uno sforzo congiunto tra le potenze dello Sco (l'organizzazione per la Cooperazione di Shangai nella quale è presente anche l'Iran come osservatore) senza precedenti che dimostrerebbe come l'asse Mosca-Pechino non intenda cedere un millimetro, anche sul fronte della deterrenza militare, alle pressioni dell'occidente e del mondo arabo tese a far cadere il regime di Bashar Assad.

Il 12 giugno il quotidiano russo Nezavisimaja Gazeta aveva riferito di un piano di intervento militare russo in Siria con la mobilitazione di due divisioni dell'esercito (una di paracadutisti) e un reparto di marines, gli stessi a bordo delle navi da sbarco Filcenkov e Kunikov. Un'operazione probabilmente tesa a scoraggiare attacchi militari a Damasco e a influenzare il processo politico siriano.

Oggi anche un altro episodio a sfondo navale sembra confermare come la Siria rappresenti il "tavolo verde" nella partita a poker in atto tra l'Occidente e l'asse Cina-Russia-Iran. Esponenti dello Stato maggiore dell'esercito russo hanno categoricamente smentito le affermazioni di alcuni mass media statunitensi, diffuse venerdì scorso, secondo le quali una nave da guerra russa sarebbe già salpata per la Siria: «O il servizio di ricognizione degli americani funziona male, oppure hanno studiato male la geografia a scuola», ha detto una fonte militare.

Battuta infelice perché una nave cargo russa che trasportava elicotteri da attracco Mi-25 e missili presumibilmente destinati alla Siria è stata fermata al largo delle coste britanniche dalla Royal Navy. Londra ha chiesto alla compagnia Standard Club di bloccare la sua copertura assicurativa secondo quanto riferisce il Daily Telegraph che cita un comunicato della compagnia .

«Abbiamo saputo che il mercantile Alaed trasportava munizioni destinate alla Siria - si legge nella nota - Abbiamo già avvisato il proprietario della nave che la sua copertura assicurativa cessa automaticamente alla luce della natura del viaggio». Fonti della sicurezza britannica hanno confermato di aver spiegato alla compagnia assicurativa che se non avesse sospeso la polizza avrebbe violato le sanzioni imposte dall'Ue alla Sira.

La settimana scorsa era stata Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, ad accusare la Russia di vendere elicotteri militari al regime di Bashar al-Assad, un'accusa smentita da Mosca, che ha parlato di semplice manutenzione e aggiornamento di elicotteri forniti diversi anni or sono. La Alaed proveniva da Kaliningrad, nel Mar Baltico e si dirigeva verso Tartus. Interrogata domenica circa il suo carico sospetto quando si trovava al largo dell'Olanda, la nave ha eseguito una deviazione dirigendosi verso la Scozia.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi