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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2012 alle ore 13:21.

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Va in scena il duello a distanza fra il sindaco rottamatore di Firenze, Matteo Renzi e il segretario del Pd. Pier Luigi Bersani. E non sono solo i 284 chilometri che corrono fra Firenze e Roma a separarli. Matteo Renzi ha chiamato a raccolta gli amministratori locali per «Big Bang. Italia obiettivo comune», convention organizzata a Firenze. Kermesse che va in scena anche in diretta streaming sul sito bigbangitalia.it, con commenti su Twitter (hashtag #bigbang) e Facebook. Bersani chiude nella Capitale, alla Fiera di Roma, l'assemblea dei circoli del Pd. Un comizio show, quello di Renzi, fra uno spezzone da "Mary Poppins" e un altro de "La febbre" del regista Alessandro D'Alatri, con Fabio Volo. A un certo punto ha esibito anche una Polaroid

Prima un saluto affettuoso, poi la stoccata
Renzi prima lancia un saluto «affettuoso» al segretario Pierluigi Bersani e l'assicurazione che la «lealtà» al Pd non é in discussione. Poi lancia una stoccata a Bersani, alludendo alla convocazione dei segretari dei circoli a Roma. «Mi dispiace - ha detto Renzi - che quando facciamo qualcosa casualmente le agende si complicano. Noi faremo la Leopolda 15 giorni prima delle primarie, spero non mettano niente in contemporanea». Poi attacca tutti: «Chi é in parlamento da 30 anni può fare un passo indietro, in questi anni avete fatto molto, adesso anche basta».

Poi la sfida: siamo la maggioranza del Pd
E dopo la stoccata, la sfida. «Io credo che noi siamo maggioranza nel Pd, se non lo saremo, ne prenderemo atto». Ma «non io, Matteo - ammonisce -, ma noi amministratori». Aggiungendo che «nel mondo del militante del
centrosinistra la nostra scommessa é essere maggioranza».

Bersani: il Pd non ha padroni
Il Pd non ha padroni, né ad Arcore né su internet. Il segretario democratico Pier Luigi Bersani lo ha detto aprendo il suo intervento all'assemblea dei segretari dei circoli del Pd. «Non c'è niente come questa assemblea che raffiguri meglio la nostra idea di impresa collettiva. Noi Pd, rendiamocene conto, prima di tutto siamo una sfida, il Pd è una sfida per la modernità, per il futuro della politica. Alessandro, il più giovane di noi (che ha parlato in mattinata, ndr), ha trovato il titolo a questa assemblea: noi siamo senza padroni. Non abbiamo padroni ad Arcore, a via Bellerio e neanche i padroni che arrivano via internet». Poi ha attaccato Grillo per la decisione di non candidarsi alle elezioni. «Ci sono operazioni di nuovo inedite tipo partiti per procura, chi comanda non si candida», ha detto il segretario all'assemblea dei circoli del Pd. «Ho detto "si metta il burqa e se lo tolga quando è nel comodo". Questa é gente che pensa di guidare stando ai box».

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