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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2012 alle ore 22:40.
L'ultima modifica è del 16 luglio 2012 alle ore 15:40.

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l Fmi taglia le stime di crescita dell'economia mondialel Fmi taglia le stime di crescita dell'economia mondiale

Nell'area euro «è della massima importanza attuare pienamente» i recenti accordi su nuovi provvedimenti di stabilizzazione dei mercati», afferma il Fondo monetario internazionale, tra le quali vi è anche lo scudo antispread voluto dall'Italia. Le rinnovate tensioni sui debiti pubblici di vari paesi dell'Unione valutaria sono il principale fattore frenante dell'economia globale indicato nell'aggiornamento del World Economic Outlook. L'istituto di Washington afferma che i recenti accordi su nuovi meccanismi anticrisi raggiunti dai leader europei sono «passi che vanno nella direzione giusta». Tuttavia «Il tempo sta per scadere, bisogna agire».

La crisi di Eurolandia «è la priorità» e può essere contenuta se, a fronte dell'impegno dei Paesi sotto pressione alle riforme, gli altri membri del blocco saranno disposti ad aiutare. A ben vedere una difficile operazione di convincimento, viste le recenti prese di posizione di Germania, Olanda e Finlandia. I rendimenti dei titoli di stato biennali di Amsterdam sono finiti sotto zero, ai minimi di sempre, in un'Europa che appare sempre più a due velocità piuttosto che solidale.

Il Fmi cita la possibilità di utilizzare il futuro fondo salva Stati Esm per effettuare salvataggi diretti anche delle banche. In più «i leader hanno riaffermato la volontà di prendere in considerazione acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario da parte del Efsf e del Esm», con quello che viene comunemente chiamato scudo antispread, una proposta lanciata dall'Italia. «Fino a quando non saranno state prese tutte le misure necessarie - avverte il Fmi - la situazione delle economie dell'area euro continuerà ad essere precaria». Alcuni spread in Europa non sono giustificati dai fondamentali, afferma Carlo Cottarelli, responsabile del Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale. Intanto Palazzo Chigi fa sapere che per ora non ricorrerà allo scudo antispread.

Rischio circolo vizioso su Italia e Spagna
Spagna e Italia «hanno compiuto passi importanti nella giusta direzione», ma resta un rischio «ovvio», ovvero che «peggiori il circolo vizioso e che uno dei due Paesi perda accesso ai mercati». Questo, «potrebbe fare deragliare la crescita mondiale». Lo ha detto Olivier Blanchard, direttore del dipartimento di ricerca e consigliere economico del Fondo monetario internazionale. Confermate le stime sull'economia italiana, che si contrarrà quest'anno dell'1,9% e nel 2013 dello 0,3%. Le previsioni sono invariate rispetto a quello di aprile.

La Corte costituzionale tedesca deciderà sull'Esm solo a settembre
Intanto sempre oggi si è saputo che gli accordi presi in sede europea su Fiscal Compact e fondo di salvataggio (Esm) non potranno essere tradotti in legge in Germania almeno fino a settembre. La novità è emersa in mattinata dopo che la Corte Costituzionale tedesca ha annunciato che prenderà un cospicuo lasso di tempo - fino al 12 settembre - per decidere sulla liceità dei ricorsi volti a bloccare la ratifica da parte del Bundestag degli strumenti europei anti-crisi adottati nelle scorse settimane.

Per l'Italia surplus strutturale dal 2013, il problema è la crescita
L'Italia ha messo in atto recentemente azioni «sufficienti», compresa la spending review, per garantire al Paese un surplus strutturale nel 2013, come si leggeva anche negli aggiornamenti del Fiscal Monitor. Lo hanno detto gli analisti del dipartimento di ricerca del Fondo monetario internazionale durante la conferenza stampa a commento degli aggiornamenti del World Economic Outlook, del Global Financial Stability Report e del Fiscal Monitor. «Il problema è fare in modo che gli aggiustamenti fiscali favoriscano la crescita», hanno detto gli esperti del Fmi, sottolineando che «servono misure per assicurare che nel medio termine i progressi siano cementati».

Ritoccate al ribasso le stime per l'economia globale
Quest'anno, secondo l'aggiornamento del World Economic Outlook, l'economia mondiale crescerà nel 2012 del 3,5% (0,1 punti percentuali in meno rispetto alle stime di aprile) e nel 2013 del 3,9% (-0,2 punti percentuali).

Tagliate le stime di crescita dell'eurozona
Il Fmi inoltre taglia le stime di crescita per l'area euro nel 2013 a +0,7%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. Nel 2012 il Fmi conferma una contrazione dello 0,3%. Per gli Usa il Fmi rivede al ribasso di 0,1 punti percentuali sia le stime 2012 sia quelle del 2013 a rispettivamente +2,0% e +2,3%.

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