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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2012 alle ore 18:32.

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Sabato mattina si è conclusa al tribunale di Taranto l'udienza per il riesame dei provvedimenti giudiziari legati alla vicenda dell'Ilva. Venerdì pomeriggio hanno parlato i pubblici ministeri e una parte dei legali dell'azienda. Sabato mattina hanno ultimato i loro interventi gli avvocati del collegio difensivo dell'Ilva. Lunedì e martedi, sul fronte giudiziario, non è previsto nulla. Gli atti finali del riesame, il cui termine formale per la consegna è fissato per giovedì 9 agosto, dovrebbero essere depositati già mercoledì 8 agosto.

Dunque, ancora qualche giorno e si saprà se verranno confermati o meno i provvedimenti di sequestro dell'area a caldo degli impianti e gli arresti domiciliari domiciliari agli azionisti (fra cui l'ottantaseienne Emilio Riva, fondatore del gruppo) e ai manager dell'azienda, comminati per presunto disastro ambientale doloso e colposo. Intanto, è iniziato lo stillicidio delle intercettazioni. In particolare, sono uscite alcune conversazioni telefoniche che hanno per protagonista un consulente dell'Ilva, Girolamo Archinà, il quale avrebbe in questi dialoghi sostenuto di potere influenzare il potere politico e i media ("io ho sempre sostenuto che bisogna pagare la stampa per tagliargli la lingua, cioè pagare la stampa per non parlare").

In particolare, questa specie di lobbista locale, che è stato licenziato dal presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, avrebbe millantato al telefono di potere godere dei buoni appoggi del ministro Clini, il quale ha subito fatto sapere di non essersi mai occupato, nemmeno nella precedente veste di dirigente ministeriale, delle autorizzazioni ambientali per l'Ilva e di considerare un fatto grave "l'uso di una intercettazione priva del minimo indizio di rilevanza nel processo, perché sfornita di qualsiasi supporto probatorio" e di averlo segnalato al presidente della Repubblica Napolitano e al ministro della Giustizia Severino.

La questione Clini si è complicata all'improvviso, quando la questura ha emesso una nota in cui il procuratore di Taranto Franco Sebasto sostiene che non vi siano, nei documenti ufficiali depositati, frasi su Clini. Dunque, l'unica spiegazione razionale è che queste frasi siano contenute in atti non ancora depositati. Il presidente dell'ordine dei giornalisti della Puglia, Paola Laforgia, ha chiesto al procuratore Sebasto, gli atti che conterrebbero le intercettazioni riguardanti il "traffico di influenza" (e pure di più) con i giornali. Intanto, quarantuno persone sono state identificate e denunciate dalla digos di Taranto per i disordini che sono avvenuti venerdi scorso, quando un gruppo di contestatori ha interrotto il comizio finale della manifestazione a favore del lavoro organizzata da Cgil, Cisl e Uil.

Le denunce sono scattate nei confronti di quanti si sono resi responsabili di danneggiamento delle transenne che avrebbero dovuto proteggere il palco per il comizio finale e di accensione di fumogeni in un luogo pubblico.

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